martedì 30 dicembre 2014

E io mi dichiaro marito e marito cap 10: Così sia...

Non sono in pochi a considerare il matrimonio same sex "invalido" a causa della mancata procreazione possibile. Sotto l'egida del così sia reli-catto-politico(amen), la questione sembra risolversi da se, se per essere "valido",  un matrimonio sia da considerarsi procreativo.
Allora mia mamma comne se fosse stata mia mamma avrebbe dovuto considerare in forse il suo,  essendo sterile. Invece no. Data la profonda ingiustizia di quella "mancanza" pensò di avvalersi dell'Istituto della adozione, affinché l'Istituto della sua famiglia fosse considerato normale. Così da un Istituto arrivai io e mio fratello come se fossimo fratelli. Una tale quantità di Istituti in una famiglia come quella avrebbe dovuto renderci più dotti ,invece, la mia famiglia come se fosse una famiglia, con tutti quegli Istituti somigliava più ad un polo psichiatrico che ad un ateneo.
Ecco che nei mitici anni settanta noi figli delle scopate chimiche o dell'amore libero o dei fiori, sotto i cavoli, sopra le panche, sotto le capre o semplicemente figli di Oh cavolo ci son rimasta,  eravamo diventati una splendida occasione per famiglie non procreative di matrimoni normali, da aggiustare un tantino nell'apparenza.
Una pezza ce la mettevamo di sicuro essendo noi orfani  con diverse pezze al culo in quegli anni.
Cresciuti come toppe cucite in un pallone famigliare bucato e rigonfiato, molti di noi, si sentivano come dire un pò tesi. Dopo averci convinto di quanta fortuna avevamo avuto ad essere adottati finivamo tutti a dover dimostrare la bontà delle nostre famiglie comportandoci come lieti bambini riconoscenti educati e perbene, mentre la storia di abbandono che ci portavamo dietro ci avrebbe resi più inclini alla jhiad che alla recita di Natale.
Non vi dico le sorprese delle nostre famiglie, come se fossero le nostre, quando alcuni di noi scappavano, altri strappavano i vestitini nuovi, altri ancora picchiavano mordevano o semplicemente non parlavano MAI.
 Tutti a parlare d'amore e di coraggio gli adulti si complimentavano tra loro per la scelta di averci voluto, e per quanto poi ci si somigliava anche! Io personalmete avrei detto loro volentieri che mio fratello come se fosse mio non mi somigliava per niente e che le sue orecchie a sventola non sarebbero tornate normali neanche se mi picchiava come faceva.
"Poverino tuo fratello" mi disse mia madre anni dopo
" ha sofferto molto quando sei arrivato tu.
Lui???? E io come ho fatto ad arrivare da solo a casa vostra? Non avrò mica detto alla suora  dell'orfanotrofio che ci lavava con l'acqua fredda: beh sai che faccio io adesso vado che loro hanno il boiler! Mi sarete venuti a cercare voi o no? Quindi cari genitori normali a voi chiedo; ma se lui  poverino era pazzo di gioia da solo con voi non è che anche a lui gli avete raccontato che " sono  arrivato"???? No, perché allora lui non ha sofferto per me ma per voi che fate entrare chiunque bussi come un figlio!!! O per le balle che raccontavate per coprire i vostr imbarazzi inutili?
Questo breve racconto per illustrarvi come secoli prima che si stesse qui a discutere sul bene   di bambini che noi presunti pervertiti potremo arrivare a fare se potessimo sposarci, la vostra società non si era fatta poi scrupolo di usare altrettanti bambini , per giunta già fatti in qualche modo, per sistemare anomalie genetiche di famiglie che scoprivano di non essere poi così riproduttive ( mi è sempre stata di grande sollievo la condizione "anormale" di mia madre adottiva, e non ho mai rininciato a ricordaglielo ogni qual volta mi diceva che non ero normale) e senza per altro informarci che non eravamo statuine di riserva   di un presepe malmesso ma piccoli esseri umani che avrebbero meritato almeno una spiegazione un pò più sincera di quella dell'essere "arrivati".
I bambini che nasceranno dalle famiglie same sex, che ci piaccia o meno, avranno fin da subito un genere di tessuto familiare che non solo gli dirà esattamente perché esistono senza parlar di cavoli di arrivi e partenze o di api, ma anche che non essendo stati fatti per formare un quadretto famigliare credibile e conforme ma semplicemente perché due mamme o due papà o una mamma e un papà li hanno desiderati come propri figli, essi un domani potranno scegliere, tra più modi di fare famiglia, quello che sentiranno migliore per loro e per i bambini che accoglieranno a loro volta.
Se tanto mi da tanto, io che nonostante le cazzate e le bugie in cui mi hanno cresciuto, sono potuto diventare una splendida ed unica persona adulta e omosessuale ( di nuovo amen) e responsabile che sa stare sulle sue gambe, (non senza un certo carattere di merda eh?!) beh, loro potrebbero anche volare. Quindi di cosa vogliamo parlare davvero quando parliamo del bene dei bambini???
Io ne sento ancora di quelli di quattro anni nati voluti e cresciuti da un uomo e una donna, magari anche perbene dire: i maschi non piangono...
Cosa dovrei auspicare per questi bambini? Che i genitori la smettano di far casino tra "essere uomini" e "fare i maschi", o peggio dato che oggi ci sono i gay e pare che ci si nasca, metterci un riparo?
O che un tribunale stabilisca per il bene dei bambini che simili genitori siano mandati in "Riformatorio" e impediti alla procreazione?
Direi che anche la figura femminile o maschile  oggigiorno poco ha a che vedere con il corretto sviluppo di un bambino, per come la parola sviluppo dovrebbe essere intesa.
Sviluppare significa  favorire l'evoluzione di crescita di un potenziale fino alla piena e libera  espressione perciò secondo voi essendo i bambini esseri umani, come possono svilupparsi con schemi che fanno comporare gli adulti come bambini e impongono a loro invece caratteristiche che ancora non possiedono?
Oggi si sente dire che un bambino sia stato "riservato" invece di ammettere che fosse insicuro o spaventato dalle contraddizioni dei suoi adulti, i quali poi un bel giorno lo hanno ucciso! che banalità, direte, fare riferimento alla cronaca tanto nera. Eppure banale è oggi come negli anni settanta il modo in cui i bambini vengono trattati e cresciuti così come banali mi sembrano le motivazioni con cui vengono liberamente generati adottati abusati o ignorati. 
Le famiglie same sex non avranno il lusso di poter raccontare certe minchiate ai loro bambini poiché proprio perché venuti al mondo grazie a sistemi "non convenzionali" esse,  sentiranno per prime l'esigenza di dire loro la verità circa la propria origine e di chiarire che l'amore che ne ha generato l'attesa è pronto ad accoglierli cosciente che potrebbero anche un giorno, esattamente come tutti gli altri bambini, avere una propria opinione in merito: con la differenza che questi bambini non dovranno faticare a capire chi sono e quanto siano liberi di essere ciò che sono e non ciò che qualcuno si aspetta o teme che siano!
Che ne è stato negli anni quaranta dei figli delle ragazze madri i quali venivano separati dalle madri da  suore devote che fingevano di aiutarle? Ce lo ricorda molto bene il film tratto da una storia vera che si intitola Philomena, dove una suora plurisettantenne volutamente le nega persino la tomba del figlio che le fu da loro strappato con questa affermazione: ho rispettato per sessant'anni il mio voto di castità mentre loro erano delle incontinenti carnali e questa è la loro punizione. Quando il giornalista le dice se non prova vergogna ella ricicla la stessa frase che da tempo la Chiesa usa per scusare il proprio marciume: mi giudicherà Dio non lei.
Il vero motivo per cui ogni persona dovrebbe poter essere marito o moglie di chi desidera e ama e con questi dovrebbe essere libero di accogliere i bambini che desidera nella verità e nell'amore imperfetto di ogni essere umano è questo: sarà un giorno giudicato non già da Dio che non ci è dato sapere chi sia o come pensi ma da colui che ha chiamato alla vita. Un giorno più vicino del proprio ultimo, un giorno in cui chi abbiamo generato o amato ci dirà chi siamo e come siamo stati con lui.
Le famiglie che oggi si pongono come vigili sentinelle o come delatori silenti di questo diritto umano,  pensando di dover decidere in merito a noi o a bambini non ancora nati sono state capaci di accettare il processo inevitabile per cui i propri figli li giudicheranno? Questi figli sono davvero liberi di dire loro quanto innutili siano state le loro regole e precetti? Non credo e la statistica circa le problematiche famigliari stilate da terapeuti mostra proprio che il piu grande problema delle famiglie sia proprio la libertà di dirsi la verità, soprattutto se negativa. 
Quando le famiglie same sex chiedono equiparazione stanno già accettando il proprio banco degli imputati soltanto chiedono con coraggio che a giudicarle siano proprio i loro figli e questo di per se rende la loro posizione assai più congruente di quelle della maggior parte delle famiglie che conosco, o di cui abbia mai fatto parte.
Mia madre come se fosse mia madre sosteneva sempre che non era tanto importante il modo in cui le ero divenuto figlio ma il fatto che lo fossi diventato per sempre. 
Così è stato. Mio malgrado un giorno quando le dissi cosa ne pensavo del suo operato di genitore anch'essa non disse mi dispiace ma: mi giudicherà Dio. Non è curioso?
Io e mio marito come se fosse un marito abbiamo raggiunto il nostro equilibrio in una età e in un a nazione che non ci permette, secondo noi di diventare genitori ma di certo io loteerò volentieri perché chiunque nella mia condizione un giorno sia libero di farlo. Sono felice di sapere che esseri umani verranno al mondo con più padri e madri di quanti ne possa desiderare, di sapere che avrà genitori del tutto simili ad altri nelle intenzioni e nelle imperfezioni. Che saranno bambini più liberi di scegliere, che giudicheraano loro le nostre azioni ma che cionodimeno gusteranno la vita e faranno parte di un mondo che mi auguro si sara' liberato di molti amen inutili in favore di un più semplice e vero: così sia!


Nessun commento:

Posta un commento