L'estate è foriera di avventure, talvolta amori, ma anche di grandissimi casini. Con tutte le spese che dovevo sostenere, non mi rimanevano certo soldi per viaggiare, a differenza delle colleghe che vivevano in famiglia, così passavo spesso l'Agosto a Milano. tranne quell'anno in cui feci un incontro davvero buffo.
Di ritorno da una delle visite alla mia insofferente genitrice, mi trovavo sul treno verso Milano, e a quel tempo c'erano ancora gli scompartimenti, non come ora che il vagone è uno scompartimento unico, e mi piaceva giocare ad "indovina chi?", passando di scompartimento in scompartimento.
Col biglietto in mano cercavo quello giusto, non il posto, ma il compagno di viaggio! Questo no, quello ha la pancia, troppo basso, troppo sporco, troppo donna, fino a quando non vidi un pelatone con gli occhialini tipo nerd, ma più sofisticato!
Entrai come se fossi sfinito, e occupai il posto vicino alla porta ma di fronte a lui, in modo da poter alzarmi in fretta nel caso fosse noioso, e mi misi a leggere un qualcosa, con l'aria della donna manager impegnatissima e culturalmente elevata, la gamba accuratamente accavallata, le mani elegantemente appoggiate e gli occhiali scuri, completavano la posa. Ovviamente non leggevo proprio nulla ma sbirciavo il mio compagno di viaggio in cerca di un qualche segno di vita.
Doveva essere fine maggio, perchè di lui ricordo una camicia bianca a maniche corte quindi considerato che gli stranieri si sentono estivi da Febbraio, per lui era già caldo, io probabilmente avrò avuto su uno di quegli orrendi bomber di seta cotta tanto in voga negli anni 90...
Avevo coltivato la passione per l'inglese, e mi fu molto utile, perchè il pelato era olandese e finse di chiedermi qualcosa in un inglese un pò duretto. A dispetto di un immagine decisamente loffia, l'olandese era poco volante ma molto intraprendente e riuscì a travolgermi di passione dietro le tendine tirate!
Ci sono persone, che adorano fare sesso in luoghi insoliti, io invece trovavo insolito fare sesso in certi luoghi e mi vedevo già arrestato per atti osceni, telefonare a mia madre per chiederle di venirmi a prendere, una telefonata tipo:
-pronto, mamma ciao sono in galera perchè mi sono caduti i pantaloni in treno, e un signore si è piegato a raccoglierli!
Il turismo ebbe uno strano modo per affacciarsi alla mia vita non credete? Seguirono a questi fatti, molte telefonate a carico suo, dalla terra degli zoccoli, alla zoccola sottoscritta, e in una di queste, all'approssimarsi di giugno e del mio compleanno, fui invitato ad Amsterdam!
Mi arrivò il biglietto aereo per posta, e tutte le indicazioni climatiche necessarie a preparare una valigia per una decina di giorni. Al mio arrivo, l'olandesina mi sembrò avere degli occhi enormi e leggermente dilatati, ma non gli diedi importanza, capii un decimo di tutto ciò che doveva essere un discorso di benvenuto, e lo baciai per porre fine all'equivoco, prima di salire sul taxi verso casa sua.
Non vi nego che la diffidenza imparata da piccolo, mi spingeva a farmi delle domande. Per esempio: che cacchio di lavoro fa, e se facesse il serial killer, magari mi vuole espiantare un pezzo nella comodità di casa sua, oppure mi rapisce e chiede al wwf un orso bruno gay in scambio, e se mi vuole sposare, il bianco non mi farà un tantino grassa sui fianchi? Lui abitava in centro come tutti i gay del mondo, e la mattina dopo aver dormito, e sottolineo dormito, mi trovai in casa sua da solo!! Una controllatina alle finestre per vedere che non fossero sigillate mi tranquillizzò, come anche un post it sul frigo che diceva tornerò per pranzo e un mazzo di chiavi sopra il mobile . Già ma quale pranzo, in quale lingua, con che ingredienti??? la sindrome della cameriera mi impossessò e decisi che era meglio andare in bagno al piano di sopra. Certo che gli olandesi sono fini, se fai la cacca c'è una stanzetta a parte, ma poi ti devi lavare nell'altra, il bidet non c'è, quindi ogni volta che cagano si fanno la doccia? Ma anche a casa degli altri? mi chiesi.
I costumi di libertà olandese mi erano noti ma lo scambio di docce mi pareva eccessivamente confidenziale, immaginate una signora vestita elegante a cena da una amica, se gli scappa la cacca il marito dell'amica la trova nuda nella doccia, per forza hanno dovuto essere flessibili in materia di costumi! Ah dimenticavo si chiamava David il mio pretendente non so bene a cosa.
Passai dieci giorni ripetendo le quattro parole di inglese che sapevo, avrò detto diecimila volte i know David, ogni volta che non capivo proprio nulla. Nell'intimità l'olandese esitante esitava, forse in cerca del manuale delle istruzioni, o forse come tanti uomini, troppo preoccupato di controllare l'indice di gradimento di ogni singola azione, comunque non dimenticherò mai i suoi occhi da Lemure fissarmi nel buio, certi spaventi!
Come regalo per il mio compleanno, mi portò con lui nell'isola più gay della Grecia, Mykonos!
Forse nella traversata, perse tutta la libertà di costumi, perchè in quell'occasione scattò in lui qualcosa per cui divenne morbosamente geloso di ogni mio passo, se la mattina decidevo di uscire mentre dormiva a fare due passi...me lo ritrovavo ansimante e se possibile con gli occhi ancora più spalancati, dietro ogni angolo, e quindi cominciammo a giocare a nascondino, più lui mi marcava, più io sparivo. Ma dico l'Olanda non era il paese del sesso libero, delle canne, e degli "zoccoli"??? E l'isola gay dovevo viverla come una moglie musulmana? mah! Finite le vacanze gli dissi che il nostro amore appena nato era già finito, che io ero troppo giovane, e lui sebbene con un gran coso, aveva gli occhi troppo rotondi, perché si sa che un amore non può finire per futili motivi.
Giurai a me stesso, di non accettare mai più biglietti aerei dagli sconosciuti, ma si sa il tempo è uditore dimentico delle sue stesse promesse per cui quando un parrucchiere con gli occhi azzurri, che frequentai l'anno dopo, manco a farlo apposta poco prima dell'estate, mi disse che aveva un regalo per me rimasi esterrefatto! Dietro al biglietto aereo c'era scritto: avevo giurato a me stesso che se mi fossi innamorato ancora sarei tornato a Bali con il mio amore. Buon viaggio.
Fui inflessibile e durissimo con lui, anche se non voleva sentire ragioni e continuava a darmi altre spiegazioni, io imperterrito gli rimarcavo che c'erano delle cose di cui non avrei fatto a meno, fino a che la ebbi vinta!
La valigia era finalmente arrivata sul rullo dell'aereoporto di Denpasar..dannato impiegato!
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