sabato 1 settembre 2012

Istruzioni di montaggio per stupori fai da te!


Cosa hanno in comune la Bibbia e le istruzioni di montaggio dell'Ikea?
Questa la domanda che mi attanaglia da quando una mia amica si è detta stupita perché sotto il suo post in un social network, che citava l'avvenuta scomparsa dai pascoli verdi del Cardinale Martini, io abbia scritto "Amen".
Una breve conversazione con lei, mi svelò che la parola finale di rito in ogni preghiera che si rispetti, nella cristianità, le era stata sufficiente a credere che "anche" io avessi familiarità con personalità di quell'ambiente, e ancor oltre, che quel lutto avesse per me particolare significato. Se fossi un Solito Idiota, direi: si dice stupita perché sono O M O S E S S U A L E? Ma dal momento che tutto sono tranne che "Solito", sono più perplesso per quel anche. Come se nonostante la parola voglia includermi in una qualche cerchia, in realtà la stessa inclusione generi stupore, imprevista partecipazione di cui urge spiegazione.
Non intendo aprire la annosa questione dei gay credenti,di cui non faccio parte, che personalmente ritengo l'ennesima sottodiscussione sul tema "Elemosina al diritto di appartenenza", e di cui temo non avere strumenti sufficienti a disquisirne, e neppure mi va di accodarmi al plauso dei laici sulla figura del cardinale, quindi di dirmi particolarmente colpito dalla morte di un mortale seppur porporato e mentalmente moderno. Quindi, la mia idiozia piuttosto insolita, mi spinge a puntare una lente di ingrandimento sulle sinfonie stonate del pensiero individuale che spesso diventa collettivo.
Quello di cui invece ringrazio la mia amica, è l'occasione che il suo stupore mi da di rinverdire la mia modesta conoscenza dell'animo umano. Quell'animo che adora dividere et imperare anche in salsa democratica, che accetta qualcosa a patto che questo escluda qualcosa di altro, che vota questo per l'odio che ha verso quell'altro. La sensazione che questa benedetta accettazione sia l'ennesima etichetta, che prevede questo ma non quello, mi viene proprio confermata dal fatto che, come tutte le etichette riporta una scritta, che potrebbe recitare così-
"Omossessuale"!
Ingredienti: un maschio o una femmina, conservanti fashion, addittivi chirurgici, addensanti contro natura, stabilizzanti lobbistici.
Avvertenze: si consiglia di consumare il prodotto di nascosto, e a temperatura ambiente specie nei parchi, servire ben caldo, invece, se mangiato "a letto".
Scadenza: dicembre 2012 secondo i Maya, non commestibile invece per Chiesa e Stato.
Peso: sotto controllo secondo i canoni del momento.
Conservare in un luogo asciutto e fuori dalla portata di preti e bambini.
Non biodegradabile al 100% . Una volta aperto tenere lontano dalla Canonica se non opportunamente confessato. si consiglia di servirlo con contorno laico.
Insomma, sembrerebbe che se uno è gay debba avere per forza un contenzioso con la Chiesa, o essere altrimenti destinato a generare stupore per un così sia, o magari ad avere un pastore spirituale a vita invece di uno tedesco di gran lunga più affidabile nella lotta contro i malintenzionati.
Io che da piccolo e fino ai ventiquattro anni ho letto la Bibbia non solo con regolarità ma con approfondito studio(di cui ricordo ancora molto), non ho potuto certo apprezzare l'assioma con cui la Chiesa Cattolica ha voluto furbamente accomunarci ai pedofili, ma neanche ho potuto amare Gesù al quale è stata dedicata meno attenzione che agli apostoli e ai loro presunti scritti, i quali mettono la mia natura alla berlina.
Ciò nondimeno quella è stata la lettura più interessante mai fatta, soprattutto da quando ho cominciato a interrogarmi sul come fosse possibile che tutto fosse già scritto esattamente come doveva funzionare per i secoli dei secoli (e di nuovo ci sta bene) Amen! Tutte le scelte già fatte da ricopiare come ricalcando. Come se fosse una cartina stradale scritta da chi in tangenziale non poteva ancora andarci, ma con la certezza che il punto di arrivo non si sarebbe mai spostato.
Una esperienza del tutto simile a quella fatta con L'Ikea e i suoi vangeli di montaggio, nei quali come per la Bibbia tutto risulta semplice e alla portata di chiunque! Un regno dei cieli svedese da aprire con una brugola. Un Essere Superiore che ha pensato a tutto, ma si è divertito a farti il cervello solo per riempire un cranio.
L'Ikea come la Chiesa è un luogo dove tutti possono sentirsi accolti e partecipare all'ecumenica messinscena della "comunione". Tutti possono fare da soli, ma come per la parrocchia ci si deve recare con una certa regolarità, per apprenderne i misteri. Infatti, come per i Vangeli, sarà anche facile seguire le istruzioni, ma alla fine c'è sempre una vite che avanza, o un peccato che ti scappa e che non si avvita alla personalità cristiana! La Bibbia e le istruzioni dell'ikea hanno in comune la mancanza di concezione dell'imprevisto, del singolo fattore individuale, che pur applicando il calcolo "pensato" da una mente superiore svedese o ultraterrena perché funzioni, non funziona. Nemmeno se prima ti fai il segno della Brugola!!! Ma ancor di più entrambe prevedono il pensiero singolo come il peggiore dei mali.
Chiamatelo serpente o tassello, ma la tentazione a fare le cose senza leggere le "istruzioni" è parte dell'animo di tutti. come la voglia di discernere tra razionalità e fede.
Sposo in pieno il pensiero che definisce la laicità espresso da Claudio Magris che mi permetto di citare: Laicità significa tolleranza, dubbio rivolto anche alle proprie certezze, capacità di credere fortemente in alcuni valori sapendo che ne esistono altri, pur essi rispettabili; di non confondere il pensiero e l'autentico sentimento con la convinzione fanatica e con le viscerali reazioni emotive; di ridere e sorridere anche di ciò che si ama e si continua ad amare; di essere liberi dall'idolatria e dalla dissacrazione, entrambe servili e coatte
Questo trovo davvero stupefacente, cara amica, che omosessuale o meno, siamo tutti pronti rimpicciolirci la visuale, a escludere o associare secondo degli schemi che come dimostrano i tempi non sono più applicabili seppur grandemente praticati. Come se io mi dovessi stupire del fatto che una donna divorziata coltivi un valore spirituale, o credere che dal momento che ha vissuto una vita eterosessuale per anni un giorno non possa innamorarsi di una donna.
Amen allora o così sia, se la morte è tutto ciò che di certo ci accomuna, con la pretesa di un "posto fisso" in Paradiso, per chi se lo crede o un più "precario" insieme cosmico e caotico che tutti ci accoglie così come siamo: contradditori, stupefacenti o stupefatti, osservanti delle regole di montaggio o liberi professionisti del "fai da te". Liberi, ma davvero, dal vizio interpretativo, o dallo stupore così com'è. Capaci soprattutto di fare la giusta differenza tra uno stato d'animo emotivo personale, e uno stupore senza senso.




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