martedì 18 novembre 2014

E io mi dichiaro marito e marito cap 4: Prometto.




La prima parte della promessa matrimoniale riguarda la fedeltà. Sempre.
Se dovessimo prenderla come è scritta ci sarebbe già da ridere sul matrimonio di chiunque...vista la tendenza di tanti ad un senso della famiglia tradizionale talmente spiccato da averne anche più di una al tempo stesso. Così come anche la comunità gay si porta dietro una ombra di promiscuità dagli anni settanta che sembra non renderla idonea a legami profondi e duraturi. 
L'idea che la fedeltà delle promesse sia di tipo sessuale fonda le sue radici nella idea cattolica di matrimonio per procreazione, ma è tutto qui? Se questa esclusività fosse tanto fondamentale non si capisce perché persino la religione includa il vivo incoraggiamento a perdonare il traditore in virtù della conservazione del legame stesso che il matrimonio esprime. Anche il legislatore in sede di separazione domanda ai coniugi se hanno attuato ogni tentativo di recupero possibile prima di procedere alla separazione effettiva. 
La fedeltà che ci si propone di portare sempre sembra invece qualcosa di meno fisco e fondamentalista e cioè l'idea di responsabilità costante nei confronti dell'altro.
Il cane è considerato l'animale fedele per eccellenza in quanto mantiene del padrone, una considerazione prioritaria che è in grado di porre anche sopra la propria sopravvivenza. Ma non è il fatto che il padrone lo possegga a renderglielo possibile, quanto il rapporto che questi instaura con lui. I cani sarebbero ottimi mariti o mogli a ben vedere!
Io e mio marito come se fosse un marito, condividevamo l'idea di fedeltà sessuale per motivi diversi, ma era chiaro che nessuno dei due avesse una idea di coppia aperta.
Ho sempre considerato il tradimento come uno sfiato inutile dell'ansia che può portare l'intimità con qualcuno. Cosciente delle mie difficoltà a sentirmi intimo con "uno" non vedevo di buon grado, in senso pratico, l'aumento numerico degli eventuali "dividendi".
La matematica elementare uno più uno uguale due e bona...mi era già sufficientemente difficile considerato che nel rapporto amoroso il risultato auspicabile è una strana formula che fa tipo uno più uno uguale uno. ( non tanto perché non ci siano unicità separate, quanto per la connessione profonda tra le due persone). 
Lui, invece, assai più "leggero" in gioventù ma virtuoso comunque, aveva coltivato una tale autostima da non pensare nemmeno di accontentarsi! Perlomeno fino a che è giunto a me, dove non si sa per quale "cambiamento" atomico delle sue cellule, sono certo si sia accontentato un bel pò! 
La vita sessuale degli altri è interessante come le cantine e le soffitte piene di cose inutili che hanno una storia coperta di polvere ..e cioé solo per chi le ha riempite o per chi è troppo curioso o carente di storia propria.
Quello che io e mio marito come se fosse un marito ci siamo dati davvero in realtà è stato la fedeltà intesa come sicurezza, fiducia e necessità dell'altro per le sue qualità a noi mancanti. 
Mi promise di essermi fedele sempre? No. 
Mi diede la fiducia che se tra noi non ci fosse più stato amore mi avrebbe lasciato senza umiliarsi o umiliarmi con bugie e falsità? Eccome.
E qui viene il bello della promessa " di esserti fedele sempre": non è il divieto, la proibizione il punto focale della promessa e della sua riuscita, quanto, l'onestà che dobbiamo a noi stessi e la coscienza che meritiamo un "intero", come lo merita l'altro. Intero che nulla ha a che vedere con la perfezione, l'adesione alle nostre aspettative, la performance. Che abbiamo la responsabilità anche di mantenerlo, nutrirlo, e svilupparlo con umanità.
L'umanità ha a che vedere col grado di onestà di cui disponiamo. I più crudeli esseri umani esisti erano tali per la profonda mancanza di autostima e onestà. 
L'umanità nei confronti dell'altro ci consente di darci senza riserve e gradualmente scoprire come l'altro accoglie la nostra parte mancante..imperfetta e persino sbagliata.
La fedeltà intesa come continuità che tutti offrono non è quasi mai quella virtuosa ma quella mancante. In undici anni non ho mai smesso di lasciare due bicchieri da lavare nel lavello...o di perdere le cose per casa e dargliene la colpa, come lui non ha mai smesso di incasinare i cassetti o di rifare le cose che non gli piace come faccio ( tipo ristendere i panni). Abbiamo solo smesso di prendercela per questo, e incominciato a considerare che l'unicità dell'altro è qualcosa che può continuare ad emergere, e a non spaventarci per ciò che porta.  
E poi signori c'è la vita in tutto ciò! 
Grazie al cielo, intanto che le persone promettono immaginando rigidi contenitori sottovuoto di felicità, la vita li beffa, li spinge e li costringe al suo ritmo veloce e lento a improvvisare, scardinando ogni possibile "prefabbricato"! Alla vita non interessa se sei gay o etero, se sei credente o ateo se quel giorno che pronunci la frase: e io prometto di....volevi il sole! Se ha voglia farà piovere comunque! 
Man mano che i nostri schemi famigliari si scontravano ( disfunzionale/carente il mio funzionale/ opprimente il suo), scoprivamo come formare un ambiente nostro in cui io trovavo una "educazione" e lui una "divagazione". 
Queste dinamiche ci hanno spinto a litigi anche intensi, a modi di scusarci tenerissimi e ridicoli che però hanno sempre suscitato nell'altro la tenerezza di un nuovo slancio, di quel finto " solo per questa volta", che suona come un "per sempre".
A tutti coloro che pensano che una coppia di uomini o donne non possano recitare con coscienza la promessa di essere fedeli sempre dico che dipende, esattamente come per loro, dal grado di umanità che abbiamo sviluppato. E dato che nessuno può sondarne l'entità, ecco perché TUTTI dovrebbero avere il diritto di pronunciarle coscienti,  non di ottenere qualcosa ne di rinunciarvi, ma di assumersi la responsabilità di una ignoranza dell'altro da colmare con tutto il tempo a disposizione che la vita potrà darci.
Ah e non sottovaluterei nemmeno il fatto che molti di noi degli anni ottanta canticchiavamo la canzone di una adolescente ricciuta e spavalda che a dispetto dei giudizi che ricevette divenne poi una attrice seria intensa e matura. com'è che faceva?
" t'appartengo a te ci tengo, se prometto poi mantengo"! Per altro mantenere ha un significato semplice: man-tenere, tenersi per mano. Come vedete una promessa non ha necessità di genere per essere soddisfatta. 












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