mercoledì 5 ottobre 2011

modalità affettive: il Pifferaio del piffero e la "Topa apatica".


Amami alfredo, ma se proprio non sei Alfredo, amami lo stesso no? Cosa ti costa? Questa voglia di essere amato era più voglia di sapere come l'amore avrebbe cambiato la mia vita, e quindi dato che quando li aspetti, certi cambiamenti se la prendono anche comoda, si passano dei periodi in cui il cuore e anche il basso ventre servono solo per la circolazione, e l'assimilazione ed espulsione di scorie.Ma le scorie emotive, da quale organo vengono smaltite?
Ci vorrebbe un "fegato sentimentale" che scomponesse, le tossine amorose, e una bile "romantica" che ne limitasse i danni, ma di fatto così un po intossicato la capacità di scelta si appanna, e spesso accettare una storia, dopo una frattura, è sensato quanto tenere una conferenza dopo una sbornia, infatti, certe storie, che d'amore han poco ma di fermento fin troppo, io le vivevo come autentiche sbornie emotive.
Le amiche, sempre prodighe di buoni consigli, volevano che in quei momenti io affogassi delusioni e amarezze, con il chiodo che schiaccia chiodo, ma io non mi sentivo proprio scattante come una sparapunti, e finivo in una sorta di bolla apatica, che a mia insaputa mi rendeva alquanto sexy, infatti, è notorio che il disinteresse attira le avventure e fu così che mi imbattei nel "Pifferaio del piffero".

Il pifferaio è uno che se la suona e se la canta, di quei tipi alquanto affascinanti che negli anni novanta portavano i capelli leggermente ondulati col ciuffo lungo, è alto e dinoccolato, e ride con facilità mentre ti racconta che ha vissuto otto anni in Brasile gestendo un ristorante, e di solito possiede una Bentley ancora in scatola di montaggio in un qualche garage. La vittima "apatica" ci casca perché, nella sua inerzia, non ha la forza di ascoltare davvero, e trova pace nel rumore di fondo della voce del pifferaio, il quale è l'unico tipo d'uomo a cui non deve cavare le parole di bocca, molto sensuale, il pifferaio incanta la" topa apatica" con un corteggiamento simile alla marcatura "a uomo" del calcio, ma nella manovra di appiccico è più simile ad una mangusta, in quanto ti tocca e si ritrae fino a che non puoi più eludere la sua stretta finale!
Ma proprio dal Brasile doveva arrivare fino ai navigli per fare di me un sol boccone? Il pifferaio, è uno che fa chilometri, miglia, leghe sopra e sotto i mari per diffondere la sua musichetta, o tali sono le distanze che gli metteresti dopo averlo conosciuto? Comunque, ormai abbindolato dalla sua insistenza, mi lasciai credere che potevo anche divertirmi, e cominciai a frequentarlo.

L'appetito del pifferaio, dato che cammina molto, è insaziabile sia a tavola che a letto, e sulle sue arti amatorie non c'è discussione, lui, vi farà stridere come corde di violino, inchioderà i vostri fianchi da viola mammola tra le sue cosce e vi accorderà la cassa armonica senza leggere le istruzioni, ma che dico, di più, vi attizzerà come un camino, vi gonfierà come un pallone con l'elio dei suoi baci incessanti, per poi riprendere a sfiorare il filo del vostro calice con la leggerezza di un suonatore di cristalli, e a nulla varranno i cambi di posizione (quelli per spezzare un attimo), perché lui plasma il suo corpo come un panetto di Das, con la velocità di un mastro vasaio, e non ha tempi di recupero, né neri pubblicitari, ma un solo TASSATIVO, il vostro piacere, naturalmente anche il suo piffero, non è un piffero qualsiasi, non uno di quelli come ce ne sono tanti, di qui infatti, la sua premura nel rendervi maestre di solfeggio con tanto di note mai be-molli!
Ed ecco che ormai ammansito come un topolino, cominciai a seguire la sua musichetta ogni volta che la sentivo, ad essere pronto quando arrivava, a scusarlo se non c'era, a desiderarlo senza trattenerlo, non immaginando che un chiodo schiaccia sì, un altro chiodo, ma tutti sti chiodi si devono pur conficcare in un pezzo di legno, e nessuno ti dice che quel legno sei proprio tu, inoltre per la modestia che mi contraddistingueva, non potevo credere di essere l'unico topastro del mio pifferaio, e mi chiedevo ogni volta che usciva da casa, lasciando i miei sensi in disordine, come potesse avere con tutti una simile energia, infatti trovandolo impossibile ognuno di noi topi avrà creduto di essere l'unico.

Un giorno però, dopo un paio di mesi di "riabilitazione erotica", mi ero ripreso a tal punto da cominciare ad avvertire qualche stonatura nella melodia, per esempio, quella volta in cui al ristornate finita una cena deliziosa, io andai in bagno al momento del conto, per consentirgli di fare l'uomo fino in fondo, senza imbarazzarlo, e al mio ritorno mi disse col foglio in mano:
- scusa, hai degli spiccioli?- sì, certo, dissi pensando si riferisse alla mancia, e proseguii dicendo - quanto ti serve? Settantacinquemila lire, guardai il conto quasi strappandoglielo dalle mani, ed il totale era di cento quarantamila, mi sedetti, lo fissai e gli dissi: facciamo una bella cosa, aspettami fuori! Pagai il conto, e ringraziai con un sorriso, prima di togliermelo per affrontare il pifferaio.
Ma dico, potevi almeno portarti una maniglia della bentley del cazzo e non fare una figura di merda del genere no? Che in Brasile hai dimenticato il bancomat? dissi furente non tanto per aver pagato, quanto per averlo fatto dopo che ero stato invitato da lui, con opzione di scelta del ristorante, lui disse qualcosa circa il fatto che,essendo ritornato in italia da poco, aveva qualche difficoltà, e cercò di placarmi con una delle sue manovre avvolgenti ma io ormai ero diventato sordo a quella musica e da quel giorno interruppi, con gioia delle mie mucose la nostra relazione.

Negli anni che venirono, lui riapparve e sparì, molte volte dalla mia vita, e non vi nego che seppur immune ormai dal suo incantesimo, non riuscivo proprio a resistergli del tutto, soltanto ero determinato a non credere ad una sola parola che uscisse dalla sua bocca, parole tra le quali non ci fu proprio mai un "mettiamoci insieme", si fidanzò senza un perché con un ragazzo, e col tempo il suono della sua musica divenne sempre più lontano.
Passata la rabbia, di lui mi rimase solo la gioia di sapere, che per quanto io fossi uno strumento primitivo, qualcuno aveva saputo suonarmi a dovere senza spartito, cosa che tenni ben presente nei miei futuri incontri,ma anche la certezza che certe capacità non portano ad una sensata relazione duratura.

Davvero per avere una relazione amorosa duratura, bisogna abbassare il volume della passione? Le passioni così intense, ci trasformano in topi ammaestrati in punta di piedi e tutù, solo per consegnarci nelle fauci del solito gatto ? Volevo sapere come l'amore avrebbe cambiato la mia vita, ma prima di saperlo, avrei dovuto imparare a riconoscerne il suono, lo strumento che lo produce, e tra le tante melodie, riconoscere quella autentica, forse più simile ad una preghiera sussurrata a bassa voce, una di quelle che non senti da lontano, che non vengono di certo dal Brasile, e che non incantano tutti, ma solo te!











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