venerdì 23 aprile 2010

in vespa tra i generi!



La curiosa abitudine di attribuire definizioni a gruppi di persone, ormai costante tra i media mi fa sorridere.
Abbiamo falchi e colombe in Parlamento, gechi e vampiri nei social network, trendsetter e radicalchic, nella moda, squali e aringhe nel mondo del lavoro, le fazioni si sprecano!
Ma ormai a furia di leggerne non posso più esimermi dal trovarne di continuo, se mi trovo da qualche parte dove ci siano più persone, eccomi lì a classificarle.
Forse, il caos di questo mondo colmo di figure in cerca di autore, mi spinge a fare un pò di ordine, forse, anch'io sono alla ricerca di una precisa identità da affermare, o di un' etichetta da appiccicarmi per potermi promuovere come "prodotto".
Sta di fatto, che oggi devi stare attento a non confonderti nell'anonimato a me tanto caro, poiché la necessità di emergere, di ottenere visibilità richiede definizione!
Ieri sera, io e frangetta che nel cervello abbiamo già le rondini, abbiamo deciso di farci un giro sulla Verdina( la mia vespa ), quindi abbiamo tirato fuori dal suo garage, la benemerita....la quale sonnacchiosa si rifiutava di mettersi in moto.
Da quando mi sono trasformato per amore delle mie amiche, in una sorta di tuttofare, ho scoperto nuove abilità, alcune persino un po maschie! Diciamo che per fortuna, Paolo detto Flora era nei paraggi(ESSELUNGA) per darci una mano!
La batteria della povera Verdina, era a terra come il mio conto in banca, e allora io ho detto, " E l'ora di tirare fuori il meccanico" sudaticcio" che c'è in me!"
Così abbiamo pensato di fare una trasfusione alla verdina dalla batteria della macchina della Flora, ma nessuno aveva il coraggio di usare i cavi necessari per farlo! Frangetta scorreva già la rubrica dei soccorrevoli amici, la Flora temeva per la salute della sua auto, e io sentivo di dover prendere la situazione in mano!
Mi trasformo grazie ai miei poteri, nell'incredibile "Hunk la checca verde", i muscoli che non ho mai avuto, strappano le maniche della camicia, e alzano il cofano della macchina, senza fatica....cavo rosso su rosso nero su nero .....il tono della voce è forte quando come il dottor Frankestine dico "accendi il motore"!
Frangetta, si nasconde dentro al box e flora prende posizione anti-urto ....
Vrooooooooooooooommmm fà il motore della verdina ...rianimato !
Liberaaaaaaaaaaaaaaa incito io, e mi ritrasformo in mè stesso, un pò stupito dalla commozione di Frangetta che mi riempie di elogi come un'eroina salvata dallo scimmione!
Metafora del vero amore, il mio fidanzato mi fa notare che anche la mia moto è una sanguisuga, esattamente come me! Se non ci fosse lui in effetti....!
Per premiarci, io e la mia amica ci concediamo un aperitivo col" padrino", ( altra definizione), un nostro amico moooolto rispettato che nel locale affollatissimo ci rimedia con la leggerezza di un mago, tavolo e servizio!
Noi grate e accomodate, ci guardiamo intorno per farci notare....ed ecco che anche qui mi coglie la tentazione "definitoria", dico alla mia amica:
" Qui stasera i maschi sono o Gini o tronisti, le donne Pine o Pupe, e noi? Chi siamo?????
Semplice,.....per una sera, lei donna del Boss, categoria sdoganata da Bèlen Rodriguez ....io, Centaura Vintage Ricaricabile!!!!!

mercoledì 14 aprile 2010

innocenti evasioni!




Chi come me, le bambole le pettina sul serio, accumula grandi tensioni, e cammina tutto il giorno tra lo Shanghai emotivo dell'immaginario femminile.
Cosa desidero di più alla fine delle mie giornate lavorative? Tornare a casa, nel senso di sentirmi in luogo armonioso pacato e confortevole...ma ho una missione stasera!
L'ultima edizione del Salone Internazionale del Mobile milanese, ci dice che la casa ritorna ad essere confortevole.... ed io esulto timidamente, mentre sui mezzi raggiungo la mia meta. Un magnifico negozio di arredamenti e tessuti nel centro di Milano ospita un evento glamour, posso mancare?
Ci sono molte persone fuori dall'entrata di questo luogo magico, persone belle, vestite con eleganza, chiacchierano discretamente in attesa di qualcuno, e così, tanto per prendere confidenza con l'ambiente, faccio altrettanto. Fingo di attendere qualcuno.
Mi ero riproposto di partecipare a questo evento, e desideravo andarci da solo, per vincere il timore che mi prende quando mi trovo in ambienti raffinati e affollati.
Una sorta di rispettosa riverenza nei confronti dell'eccellenza fatta ad oggetto, si impossessa di me, e mi rende goffo ed emozionato, che ci posso fare?
Mi dico che, in fondo mi basta metterci solo un piede e ci sono già dentro, ormai è fatta! Saluto la bella signora che mi accoglie, e sento di motivare la mia presenza dicendo che ero a conoscenza dell'evento.(sindrome dell'imbucato scoperto)
Ci sono circa quattro ambientazioni domestiche, curate nei minimi dettagli. Un tavolo da pranzo in vetro apparecchiato per una colazione domenicale tra amiche, con finissime porcellane bianche bordate in oro e calici tintinnanti, rievoca in me, il gusto di un "pettegolezzo" sussurrato.
Una lampada con un grande cappello glicine illumina la poltroncina dove vorrei sedermi, per riflettere su alcuni perché, mentre noto che l'agitazione lascia il posto ad un senso di piacevole serenità, e col permesso del padrone di casa raccolgo alcuni scatti.
Intravedo una scala che scende in quella, che mi si dice essere, la sala dei tessuti, e io che sono curioso come un gatto mi ci infilo. Lì dove forse non avrei dovuto osare, trovo il mio tesoro!!!
Ci sono disegni che rappresentano alcune vetrine proposte al pubblico.
Le guardo meglio, sembrano disegni infantili ma non lo sono, pezzetti di stoffa colorata, delineano il tetto di una casa in pied de poule, con finestre di tartan ed un portone in fantasia di galeoni e spiagge esotiche in bianco e nero. Ora sono bambino, e vorrei restare lì seduto sulle scale a guardare per ore ognuna di queste testimonianze di una passione autentica, di un lavoro attento e sapiente, di una costante ricerca di calore ed eleganza sopravvissuta alla glaciale era minimale imperante nell'arredo e nei suoi complementi.
Immagino Giorgio, amabile proprietario di questo paradiso, come un carbonaro del buongusto, lavorare di nascosto per essere pronto al grande ritorno dell'amore per la casa. Lo vedo capitano della sua nave di broccato, resistere alle tempeste del progressismo, lo vedo fiero timonierie conoscere la rotta autentica dell'ospitalità, evitando le" secche moderniste".
Davvero non mi aspettavo così tanto e penso a quante maestranze italiane delle nostre città non conosciamo. Artigiani coraggiosi uomini colmi di un esperienza rara che diventa manufatto!
Sì, dopo una giornata di lavoro volevo sentirmi a casa, e il mio desiderio è stato esaudito! Porto con me la sensazione di aver fatto visita ad un amico generoso.
Grazie Giorgio, della tua ospitalità. E voi da quanto non andate a trovarlo????