giovedì 2 novembre 2017

Maschiario, ultimo capitolo: luna park

Vi chiederete dopo questa discesa nelle P di  pene, pippe, poppe, perdita, paura, possesso e presunzione se c’è posto nel mondo dei maschi per una gioia. 
Se il mio Maschiario non sia un ritratto troppo misero della condizione maschile. Ammetto che ho assorbito una certa dose di disprezzo per il mondo dei maschi che non devono chiedere mai dei miei tempi, come  per quello dei tempi moderni in cui sembrano volersi riprendere brutalmente il loro ruolo di padroni del mondo, salvo poi piagnuccolare  tra una bestemmia e l’altra se li molli. Nemmeno la soluzione di un maschio più femminile mi è sembrata un granché, dal momento che inserita nella sola estetica, ha prodotto un uomo fastidiosamente ambiguo che si depila le soppracciglia con la stessa cura ossessiva con cui stalkerizza la ex fidanzata.  Un maschio Slim Fit che si strizza nei vestiti  fino a camminare col culo in fuori per uscire con una femmina scarna che indossa il Boyfriend jeans e cammina col bacino reclinato in avanti. 
Prova ne è che i maschi gay hanno dismesso l’estetica forzata e siccome sono maschi anche loro, hanno cominciato ahimè a rinverdire i simboli erotici di una virilità primitiva: barbe, muscoli, panze e camicie di flanella, al punto che in certi locali sembra di trovarsi all’anonima carpentieri o tra barbe tutte uguali a una serata “indovina chi”. Un vero disastro per le donne che si innamorano degli omosessuali ma poi devono fare sesso con uno che è più umorale della propria sorella zitella.
L'erezione, fino ad oggi l’unica evidenza fisica di gioia nel mondo dei maschi, non se la cava meglio, perché ormai anche quella non è un po come la torre di Pisa, sta su continua ad esserci ma hai sempre la sensazione che crolli da un momento all’altro. Le donne hanno imparato a usare il trapano e questo certo non aiuta perché evoca nei maschi la paura recondita che la loro punta non sia altrettanto a percussione o peggio che sul più bello, la compagna gli infili qualcosa la dove gli hanno insegnato a non mettersi nulla. Peggio ne ha fatto la tecnologia, che ha inserito nel sesso tra uomini e donne più aggiornamenti e “periferiche” che al centro di Ufologia,  determinando un nuovo  concetto di intimità di coppia “ricaricabile” destinata ad essere sempre meno connessa.  Più cistite e caricabatterie per tutti uguale tutti più scarichi.
Il successo,  anche quello gioia dei maschi è passato dal conto corrente alla corrente elettrica in quanto basato su una fibra iperveloce e quindi ridotto ad una ridicola “sveltita social” o a quattro balletti su Instagram. Dal maschio per un pugno di dollari siamo passati al maschio per un pugno di followers.
La goliardia fino a poco tempo fa grande protagonista della gioia maschile tra saponette per terra nelle docce e virili battute da osteria nei bar di quartiere si è esaurita tra i giovani per paura che dai e ridai si finisse per diventare gay e nel mondo maschio adulto, resta confinata alle macchine del caffè degli uffici ma solo in presenza di colleghe per cui più simile alla molestia che alla sana ilarità. 
La partita di pallone resta l’arena del peggio dei maschi dove come da recenti fatti di cronaca si evince lo sforzo di rispolverare un po di cultura e storia ma ahimè in salsa populista e gladiatoria si finisce per insultarli tutti invece che uno. Dove possiamo quindi scovare la gioia di esser maschi? Nei siti idi incontri on line ad esempio! 
Sfilatino Croccante  ha messo il cuore a Cavallina Storna, e di li si passa ad uno scambio di recapiti, intanto che entrambi mettono in standby anche Gallinella Sapiens e Arnese per un mese.
Grazie ad orrendi servizi di localizzazione che vorrebbero facilitare l’incontro nella vita reale ( i siti di incontri hanno algoritmi femminili)  i maschi, tracciano invece accurate mappe sulla tenda della doccia o dietro la saracinesca del garage, per individuare la zona neutra in cui potersi muovere “offline” collegando i vari punti corrispondenti a donne che intendono evitare con fili rossi. Le femmine invece si avvalgono delle localizzazioni per capire in quante aie il pollo stia girando e annotano meticolosamente tutti i luoghi e le date da riversare con insulti al primo messaggio di Martello Pneumologo che le dice di essere fuori città proprio quando dovevano incontrarsi. 
In questo dedalo di strategie passive aggressive, capita però che Orsetto abbraciatutti esca davvero con Viola mammola e per una settimana sono i maschi a raccontare tutta la loro infelice esistenza di uccellini in gabbia o di aquile reali in estinzione, facendo capire alle malcapitate quanto sia doloroso per loro e per i loro cuoricini di pollo, dare di nuovo fiducia ad una relazione. Queste da sempre appassionate di drammi e tormenti e impaludate perbenino anche nei propri li ascoltano e si accontentano di baci sul collo senza senso o di un ridicolo petting perquisitorio come ad un check-in dell’amore.  Segue una settimana in cui i maschi sembrano diventargli più parenti di una sorella ansiosa, chiedono della zia di quarto grado di chi l’ha vista e come va il tartaro del cane o l’acaro della polvere delle tende della casa in Valsassina. Meticolosi anche loro non mancano dal divano di fingersi affannati a chiamarle da una riunione perché proprio non ce la facevano più di non sentirle. Le donne, che più organizzate ricavano più tempo libero dei maschi, cominciano a vivere col cellulare incollato sui talloni persino nella posizione del fior di loto lacustre o a scambiare la notifica di un messaggio più atteso del Messia col campanello della porta o del microonde. Telefonano alla amica e si giurano di non fregarsene nulla, che hanno ben altro da fare, ma poi mollano la mamma con la protesi all’anca sulle strisce pedonali o sulla ciclabile  per controllare che “lui” abbia visualizzato il messaggio rimproverandola subito dopo, che non è che possono fare tutto loro no?
Finita questa fase i maschi passano all’incasso. C'è nell’attesa del piacere più piacere che nel piacere, diceva una pubblicità perciò quando finalmente, dopo che lui l’ha immaginata in alcune posizioni e lei lo ha immaginato capace di reggerle almeno dieci minuti i due si incontrano ecco che la passione li travolge. Dormono insieme, fanno colazione e una altra settimana di missive “parentali” di interessamento sondaggistico. 
Un paio di giorni dopo però  i maschi sentono di doversi affrancare da quella “faticaccia” mentre le femmine, che si potrebbe passare ad una fase “naturale” di approfondimento” dato che quella intimità domestica si sono guardate bene dal chiederla anzi, ognuno vuole dare il meglio di sé o sicuramente vuole qualcosa per se ma il punto che tutto questo percorso raggiunge è un punto morto. Orsetto va in letargo e Viola diventa verde bile a furia di aspettare. Ricomincia il valzer dei controlli tecnologici e di solito, lui la blocca sul sito lei lo sfancula via W-up. Fine.

Nel periodo refrattario letargico post sbornia sessuale, il maschio torna a dedicarsi alle sue attività naturali: repressione dei sentimenti e una latente forma di Omovanità con insane zone d’ombra sessuale che casomai si possono sempre rifare ai giorni lieti dei campeggi tra ragazzi! Le femmine comprano scarpe nuove e rinverdiscono vecchie amiche con cui funziona sempre la serata Divano e film strappalacrime sulla stronzaggine dei maschi.
A loro volta questi, finiscono per considerare impossibili le femmine ed entrambi finiscono ad odiare i gay che sembrano spassarsela più di loro, avere più opportunità e non doversi districare tra contraccezione ed erezione. 
Ma anche i gay nascono maschi e se non vivessimo in un mondo ignorante e infantile non ci vorrebbe molto a capire che noi non ce la passiamo meglio degli altri perché nella terra di mezzo tra i due generi non c’è una mappa di coordinate a cui affidarsi e per giunta recentemente dopo un periodo di benessere in cui abbiamo potuto ricavare qualche diritto e parecchi rovesci, ci ritroviamo nella “Guerra della salsiccia dei Mondi” ad aver perso quella preziosa relazione di solidarietà col mondo femminile.
I maschi si sono fatti violenti per garantirsi di non crescere e le donne odiose e risentite per non essersi emancipate a sufficienza o per esserlo al netto di una insopportabile solitudine. Le ragazze a scuola sperimentano il bullismo e i ragazzi la dipendenza da sostanze e dalle ragazze stesse. Nutriti di pornografia che descrive in modo irreale il piacere di uno o dell’altro sesso tutti abbiamo trasferito l’inutile eccesso di pudore dalle mutande al cuore, spogliandoci più facilmente di quanto sappiamo raccontarci e vergognandoci di una semplice carezza più di un vaffanculo. Abbiamo rinunciato a scusarci e accampato diritti a profusione senza doveri. Inaffidabili e infantili siamo tornati ai nostri pisellini alle nostre patatine senza passare dal Via di una crescita che se ci ha cambiato, sembra averci peggiorato un po tutti e diminuito di gran lunga la conoscenza di noi  stessi e la fiducia che le nostre differenze costituiscano il valore di uno scambio. Così tutti un po ladri e tutti derubati ci siamo chiesti: come sarà l’umanità del futuro?
Facevano cagare anche le giostre di quand’ero piccolo, sporche e fintamente allegre, ma siccome venivano una volta l’anno, trovavo eccitantissimo spaccarmi il coccige nelle macchinine, o avvelenarmi il fegato con Cannolo!

Credo che succeda qualcosa di simile anche ai maschi e alle femmine: un momento iniziale di zucchero filato per lei, un eccitante tiro al Bersaglio per lui, un po di Ottovolante per tutti per finire poi con la solita giostra di Calci in Culo!

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