Non è arrivata la telefonata che aspettavo, anche se in cuor mio sapevo che aspettarla non era buon segno. Eppure mi sono impegnato, ho cercato di essere all'altezza di ciò che quella donna mi chiedeva prima di pettinarla, dicendomi: me li faccia bene. So di non averla sottovalutata perché anziana, non lo faccio mai perché, so che lo fanno tutti quando sei vecchia. Nel suo viso piegato dal tempo due piccoli occhi celesti brillavano come diamanti, segno di uno spirito che il tempo non poteva piegare..Alla fine l'ho salutata e da una settimana speravo di rivederla. Cosa ho sbagliato? Non saprei, credevo che il non aver voluto mettere il cappello fosse un successo, anzi ne sono certo, eppure.. Succede quando sono deluso che una parola mi si fissi nella mente e nel silenzio dell'attesa decido di andare a scoprire che messaggio ha per me.
Come riportato da Wikipedia, la parola “idosincrasia” significa una peculiarità di temperamento dell'individuo, senza per forza evidenziarne negativamente le avversioni e repulsioni. Oggi più sinonimo di antipatia.
In altre parole, una inclinazione soggettiva a determinati caratteri, una sorta di “sensibilità” direi.
Un'altra peculiarità della “sensibilità” alle cose o alle persone è quella di non essere applicata in larga scala ma di attivarsi di fronte a “eccezioni”.
. Per esempio l'arroganza di una persona suscita l'antipatia di tutte coloro che sono educate e cortesi, in quanto costituisce una eccezione alla regola della “buona educazione.
Questo accadeva una volta, quando il buongiorno, il mi scusi, il permesso, il grazie erano requisiti fondamentali e distintivi di una buona società, ma i tempi cambiano e da quando il numero di persone al mondo è cresciuto esponenzialmente qualcuno deve aver pensato che le abitudini cortesi fossero una sorta di convenevole inutile. Certamente se prima incontravi una persona ogni cinquanta metri ed era un piacere “riconoscersi” oggi con cinquanta persone in un metro non può dirsi proprio un piacere fare una passeggiata!
A peggiorare la situazione è intervenuta la naturale modificazione del linguaggio sociale che con internet e telefonia mobile ha costretto tutti noi a “stringare” il vocabolario, te lo immagini un sms tipo: buongiorno, se gentilmente volessi spiegarmi le cause del tuo ritardo, io mi inquieterei notevolmente meno...rispetto ad un più stringato e moderno “dove caxxo 6?
Non nego che una certa efficacia sia evidente nel linguaggio volgare e abbreviato( che niente ha a che fare col vulgo latino), così come trovo sprecato dire a chi mi scontra in metropolitana: buon cielo, ma di grazia non può chiedere il passo se ne ha tale impellenza, però come in tutti i cambiamenti è l'ora di ammettere che ci siamo fatti prendere la mano! E che a eccedere in questo siano state coloro che il cambiamento lo anticipano: le donne.
La cosa che trovo assai interessante è che nelle idiosincrasie femminili moderne ormai tutte declinate al “negativo” oltre a massificare per l'appunto si trovano anche una serie di bisogni, che non si può più manifestare di avere senza dimostrare “intolleranza” a ciò che di fatto li soddisferebbe facilmente: quindi se si ha bisogno di un uomo o di una donna non basta più trovarlo ma è necessario che accada mentre “stiamo bene da soli”, oppure non basta più una buona tintura ma ce ne vuole una che per un qualche motivo colori i capelli senza ammoniaca senza coloranti e senza che dobbiamo ammettere di averli bianchi.
Infatti, abbiamo uomini e donne che si incontrano al solo scopo di lasciarsi e tinture orrende al solo scopo di non farle fare al parrucchiere, ma è così che ci sentiamo liberi dalla schiavitù della ricrescita e dell'amore. Quale genere di atteggiamento può essere più idiota di quello che rende fisso un comportamento destinato all'eccezione ?
Allora se gli uomini sono “tutti uguali”, le donne che non farebbero eccezione alla stessa regola potrebbero prenderne uno a caso no? E invece quell'uno deve essere “speciale” ma come la tintura fai da te non deve richiedere da parte nostra la competenza necessaria, non deve prudere non deve contenere questo o quello, ma deve poi essere brillante duraturo e facilmente reperibile.
Lo stesso vale per le amicizie le quali diventano irritanti e idiosincratiche proprio quando svolgono il loro compito cioè quello di diventarci intimi.
Si potrebbe dire che dato la quantità di persone che siamo e l'angustia dello spazio in cui ci siamo concentrati non ci possa più permettere atteggiamenti peculiari, eccezioni, per cui il nostro prossimo è diventato “la gente”, la quale però se la senti parlare si definisce “molto selettiva” ed esprime questa sua capacità con un semplice “mi piace” o “non mi piace più”, che come criterio selettivo a me appare un po' scarno, e che tra l'altro è tra le donne sempre soggetto a “opportunità”!
Negli anni passati in cui ho fatto il mio mestiere, non eravamo mica tanto pochi al mondo, eppure ricordo con immenso piacere e tanta nostalgia come le donne vivevano quel tempo nel negozio come un regalo a se stesse e di come ci pregavano di renderle migliori. Niente ore a discutere i contenuti dei tubi di colore ne men che meno ad ammonirci su “come” farlo o a farsi trattare come Cappelle Sistine da restaurare col fiato sospeso! Niente discorsi basati sugli uomini che avevano o che dovessero trovarsi, e se una possedeva un cellulare si scusava per il disturbo di una eventuale chiamata che veniva opportunamente rimandata per rispetto a se stesse e a noi. Semplicemente negli affanni delle loro vite che tra l'altro erano stressanti quanto oggi, noi eravamo la loro boccata d'aria e lasciarle senza fiato una volta finito era una gran soddisfazione reciproca, che creava fiducia e una continuità stimolante. Oggi invece le stesse donne l'aria ce la tolgono dai polmoni, ci costringono a trattarle come se fossero le uniche superstiti della loro specie e a stupirle con “effetti speciali” che però non siano quelli che sappiamo usare. Il tutto mentre a voce ben alta parlano di affari loro o di lavoro come se stessero per dettare la procedura di atterraggio dell Air Force One in mare! Allergiche, intolleranti, idiosincratiche e peculiari a tutto ciò che non sia sotto il loro controllo ci costringono a produrre risultati che siano sempre imperfetti in modo da non essere mai completamente soddisfatte ma di certo padrone anche di quello, esattamente come fanno con gli uomini, di cui hanno più che mai, bisogno e paura.
Le relazioni e il parrucchiere cosa hanno in comune da essere diventati tanto difficili?
Entrambi hanno a che fare con la persona, entrambi necessitano di fiducia e disponibilità per dare il meglio di sé, entrambe hanno bisogno di “un altro”a cui permettere di cambiarci. E ultimo ma non meno importante le maggiori fruitrici di entrambi sono donne. Donne che proprio per l'incapacità di fare eccezione generano desiderio e repulsione in una miscela mortale per loro, donne che volevano cambiare il mondo e che lo hanno fatto. Donne a cui chiedo: cosa ci avete guadagnato? Davvero così vi sentite “speciali?
Eppure sono ancora molte le donne che crescono figli e che amano quietamente lo stesso uomo(anch'egli come tutti gli altri, ma loro) ma queste prese come sono dalle responsabilità che si sono assunte per “qualcun altro” non hanno tempo di guardarsi con la lente d'ingrandimento con cui la maggior parte delle donne separate ed economicamente indipendenti fanno, anzi sperano talvolta che nessuno faccia caso alle loro ricrescite che per necessità e non perché fa “indipendente” devono sopportare. Sapevate che l'incidenza di allergie tra le mie clienti è molto più prossima allo zero tra le casalinghe che non tra le donne in carriera? Per loro una giornata dal parrucchiere è un regalo e chissà come mai difficilmente non si piacciono!
Mi chiedo se pur non potendo mangiare bio, non facendo trattamenti e vacanze queste donne non siano davvero più forti perché maggiormente dedite a chi amano, lasciando quindi al proprio corpo il compito di proteggersi da solo tramite la propria istintiva intelligenza biologica, e al parrucchiere il suo lavoro.
Altresì ci sono donne emancipate bellissime e autonome che pur non incarnando ideali domestici hanno saputo rinnovarsi magari proprio in seguito a dolorose separazioni che dedicando le proprie energie a business ecologici a progetti ambientali che hanno la Terra come soggetto.. che hanno non solo evitato di considerarsi come “centro” di tutto ma anche sono venute a contatto con altre persone diverse dalle quali hanno assorbito l'eccezione positiva. Alcune di queste hanno smesso di pettinarsi ma sono felici e non danno la colpa al parrucchiere!
Certamente l'individuo donna ha avuto un ruolo di una tale importanza nella storia che nemmeno credo abbia compreso tuttora quanto. Di certo ha sofferto come tutti, di certo ha anticipato i cambiamenti e li ha diffusi meglio di qualunque rete informatica, ma altrettanto certamente è oggi co-responsabile del eccesso di “peculiarità negativa, di macro esaltazione di mediocrità, di diffusione di comportamenti volgari e infantili che unitamente agli uomini non fanno onore alla nostra specie.
Quando e come questo stato di cose finirà o si trasformerà non so, ma credo di poter dire di aver fatto a tempo a conoscere donne che mi hanno insegnato quanto una tazza di ceramica mi rendesse migliore,rispetto a un bicchierino di carta, quanto un uomo è solo un uomo e non è mai paragonabile ad un buon libro, che dopo i trenta testa e mani sono il tempio di una donna perbene, che non si dimostra con la sciatteria ne con l'arroganza, ne con la diffidenza di essere più forti o di avere una ideologia migliore esattamente quanto non si può improvvisare la classe con un vestito firmato.
Di queste donne, alcune anche terribili, ma indomite, potenti, sessualmente appagate, (senza che nessuno dovesse per forza saperlo), e profondamente libere ed oneste intellettualmente che ho pettinato, io mi beo tra me e me ogni volta che guardo le poltrone vuote del mio negozio...o quella persona che mi sembrava contenta non torna e sono tentato di farmene una qualche colpa.
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