lunedì 14 giugno 2010

tanti auguri!


"sembri più giovane" !!!!!!
Questa la frase epitaffio, che, quando vi verrà rivolta, sappiate dichiara:
- la volontà di non sentirvi più dire che loro, le vostre amiche, non lo sono poi tanto,
- la soddisfazione nel sapervi anche voi negli "anta"
- il definitivo abbandono della taglia S , che se anche poteste ancora indossare, non vi donerebbe più!
Beh! che faccio? Un bilancio o un bilanciere??? E' l'anno del ritorno della vita alta(la moda mi vuole bene), delle scarpe basse, e se i designer lo consentono, anche dell'arredamento un po più accogliente. Non dovrei lamentarmi quindi, eppure un velo di malinconia cancerina mi si appoggia sul cuore come il foulard con cui da bambino, di notte, velavo la luce accesa dell'abat-jour . In questi 40 anni ho tanto sognato, amato, vissuto la vita con lo stupore di un bambino a Gardaland, ma ho anche lottato sofferto, e molte volte creduto di non farcela! Molti di quegli spasimi, siano essi d'amore o di paura per il futuro, altro non erano che momenti.
Drammatici, intensi, apparentemente eterni, in realtà sono già passato! Ogni tanto riavvolgo la pellicola di alcuni di quei momenti come quando, appena arrivato a Milano facevo il modesto shopping che potevo, nei negozi di second hand, in via Torino, o le prime incursioni nei bar gay della città, dove altro non potevo mostrare che la mia felicità nel vedere una popolazione di altri ME circolare così libera.
Il passato ha un incantesimo ripulitore in sé, perchè a ripensarci ora, quei negozi e quei bar non erano affatto tanto belli, ma così li vedevo allora perchè innumerevoli possibilità mi sembravano a portata di mano, ma io le mani le tenevo in tasca d'abitudine!
Un'altra delle mie occupazioni giovanili, era quella di trovarmi un fidanzato, un uomo che vedesse in me il paesaggio che a me risultava sfocato e opaco, e se ne innamorasse! Ho sempre avuto la fissa di risultare speciale per qualcuno, perché io di quel mio mé stesso non sapevo che farmene.
Talvolta negli occhi di alcuni uomini, mi specchiavo come una stracciona in una boutique, prendendomi in giro da solo, mi dicevo "tanto non dura fino a domani", e spesso non avevo torto, ma solo perché ci credevo per primo!
Il lavoro invece non mi è mai mancato, avevo tenacia, volontà e mi piaceva molto diventare un parrucchiere!
Quindi oggi che sono uomo, ho di fronte alla memoria un ragazzo sgraziato dagli occhi buoni, che sorride seduttivo, gli piaccio, e lui mi muove a tenerezza, quella sua gentilezza nel seguirmi con lo sguardo, mi induce a chiedergli cosa desidera e a darglielo senza chiedergli nulla in cambio! Molto probabilmente mi sarà ingrato come lo è la gioventù, saprà farmi soffrire intensamente quando mi lascerà..., ma la bellezza insolente dei suoi contorni me lo rende desiderabile.
Oggi io sono l'uomo che volevo avere. E' così, che scopro dolcemente che, il mio cammino verso la sera è meno amaro, che non sono solo, e che, tutto ciò che ho potuto cambiare, altro non era che me, e che la vita è sì una festa, ma mai come te l'aspetti tu!

mercoledì 2 giugno 2010

il ragazzo con la valigia rossa!


Il viaggio di ritorno da una vacanza mi mette sempre di malumore. La mattina del giorno del commiato mi alzo già con quella sindrome dell'abbandono (a me tanto cara), che fisicamente si esprime con:
- propositi ribelli, tipo fuga. Un filo di risentimento si insinua tra me e il buonsenso, spingendomi a desiderare di mollare tutti e confondermi tra la folla in cerca di fortuna!
- respiro affannoso e corto, insofferenza ai contrattempi....(la cacca simultanea tra me e il mio fidanzato...e un solo bagno da contendersi)
- tendenza all'abbruttimento estetico!(l'outfit da viaggio è sempre più simile a un post-napalm).
- fonetica e comunicazione non verbale degna di un sociopatico !
Ovviamente, l'antidoto a tutto ciò è sempre lo sesso, dilatare il diaframma e spingere verso il basso la frustrazione( esercizio da non fare se sospinti dal sopracitato "stimolo"), ma quasi mai diventa applicabile, perchè a questo mio stato interiore, si oppone quello del mio compagno, che appena possibile si trasforma nel classico Negoziatore risolutivo!
Egli infatti, in stato di vigilanza perenne(insonne per eccesso di previdenza), affronta ogni cosa col pragmatismo dei grandi condottieri. Il tempo è una merda?? Scatta l'operazione "partiamo prima", che a sua volta include la sotto-operazione "cambia la prenotazione", che ancora include, " che cazzo stiamo a fare in giro"! Quest'ultima, la mia preferita, si scozza direttamente con la mia nevrosi numero uno, cioè la sindrome di"" fuggiamo via non importa dove"!!!!!!!!!, ma soprattutto con 'fanculo il concetto di tempo!
Così mentre lui è in stazione a constatare lo sbarramento della biglietteria, e la conseguente necessità di giocare a Tetris con gli orari, io che invece, già dall'alba stavo a sognare di fare l'ultima passeggiata in centro...come se il tempo non mi mordesse il culo, mi ritrovo ammonito dal mio Generale, che mi condanna a custodia preventiva in camera. Anche voi vi chiedete perchè dal momento che la mia presenza creativa, non è di alcuna utilità in Stazione, io non sia a fare la mia passeggiata??? L'ho chiesto anch'io alla mia Volpe del Deserto: "Amore scusa, ma perchè io devo stare in camera per forza, mentre tu prepari il piano B???"- risposta- " Ma te l'ho detto che quando torno devo andare in bagno, e se tu esci quelle delle pulizie entrano e poi non ci posso andare!!!ma mi ascolti?????".
Morale. Se l'ultimo giorno di vacanza non puoi stare in spiaggia..............rovinati pure il poco che resta, in rutilanti preparativi per un rientro anticipato, condisci il tutto con una lieta canzoncina che rimarchi la sfiga che hai avuto, coinvolgi un numero imprecisato di persone nel tuo delirio con telefonate a gorgo, e magari mentre caghi e ti fai una doccia, lascia il tuo fidanzato attonito e inerme, a godersi lo spettacolo della tua follia, dove la soluzione, è più tormentosa della mancanza di sole. ....La mia parte è quella di non essere mai deciso nel dire ciò che davvero mi và, di vivere i miei normali desideri muffosi, come una colpa, come qualcosa d proibito, alla domanda cosa facciamo? io per istinto cenerellimo rispondo prima con facciamo quello che vuoi, o con sì va bene, e poi penso Và bene un cazzo...Ma una piadina e due spiedini come da programma no??????
Questo atteggiamento mentale di vergogna dei propri bisogni ha imposto un economato scarno e ristretto al mio immaginario emotivo, ma soprattutto cela la mia vera natura anarchica, la mia anima nera, di zingara di fiume. Una simile centriguga di necessità, produce un succo amaro, ma che permette di sopravvivere in condizioni di forte ristrettezza. Credo che imparai questa lezione troppo presto, in un qualche momento in cui mi servì a salvarmi, ma adesso che potrei vivere e non solo sopravvivere, che cacchio me ne faccio di questo kit?
Per fortuna la vita è generosa con me, e mi ha dato un compagno parafulmine, che mi chiedo a cosa possa aggrapparsi in quei momenti, per continuare ad amarmi. Forse si ripete che è un brutto sogno, forse, che la sindrome premestruale mi stà bene, forse ancora, che l'unico modo per non finire i suoi giorni in galera....è quello di lasciarmi sbattere. Io non credo avrò mai la possibilità di ricambiarlo per questa sua incondizionata pazienza.......ma due grattini non glieli toglie nessuno!!!!!!!!!!Grazie amore, dal tuo ragazzo con la valigia rossa.