giovedì 27 gennaio 2011

Accidia: Casting o Ateneo?



La pigrizia andò al mercato
e un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Mise l'acqua, accese il fuoco
si sedette, riposò.
Ed intanto, a poco a poco,
anche il sole tramontò.
Così, persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la meschina se ne andò.


Così il buon Francesco Pastonchi, descriveva l'accidia nella sua sostanza. Che differenza c'è tra l'accidia e la pigrizia? La pigrizia, al mercato ci andò, l'accidioso/a, pur sapendo che dovrebbe farlo trova un modo per evitare lo sforzo!


"Take it slow", potrebbe essere il motto del pigro contemporaneo, prendersela con comodo, il suo stile di vita, nel quale la spinta al salutismo moderno, sembrerebbe inserirsi come alibi perfetto, in quanto, alti livelli di stress possono danneggiare gravemente alla salute.

La salute dell'accidioso è invece, di natura cagionevole, come si spiega questa apparente contraddizione?

Semplice, nel fare il meno possibile, il pigro deve trovare una motivazione che sia socialmente accettabile, e che induca, il suo prossimo ad "andare al mercato al posto suo", ne conoscete una migliore del non star mai bene? Tale soggetto, lo definisco il "pigro farmaceutico". Conosce ogni medicina e se la autoprescrive, infallibile diagnostico del proprio io, è in grado di avvertire malfunzionamenti che sfuggirebbero al microscopio. Per esempio, ti dirà di aver male alle "lacrime," o i globuli rossi "infiammati", pur di non fare ciò che dovrebbe, e grazie all'uso fai da te della medicina, fioriranno allergie e intolleranze come segni evidenti della propria condizione di "indisponibilità"( da non confondersi con l'indisposizione). Un piano perfetto, che lascia gli astanti senza scelta, non potrete giudicarlo colpevole, senza un ragionevole dubbio, ne assolverlo in quanto, state ancora aspettando il suo regalo di Natale del 1998, che per motivi più che validi, è ancora a casa sua.


Ma i nuovi accidiosi, si trovano secondo me, proprio tra quei giovani, che ciondolano nonostante il vigore dell'età tra i banchi di scuola e i pali del bunga bunga!

La giovane minorenne, per esempio, che non può studiare, e nemmeno lavare le scale, perché sogna il mondo dello spettacolo, che sa bene che lo studio non serve, e il lavoro è precario,

Per lei, la filastrocca potrebbe essere questa.

" La velina andò al provino, per firmare un contrattino, era suonato mezzogiorno e gli proposero un film porno. Di mangiar non se ne parla, altrimenti a chi vuoi darla? Pur se stanca, certamente, non la nega al Presidente, il quale persa ormai la lena, le regala una catena. La meschina, a onor del vero, dice tutto ad annozero, "la collana era placcata, sono stata ingannata"! Sola al buio ella restò, e al provino ritornò!


Ora direte che i media mi hanno rimbambito, o che non mi rendo conto di quanti giovani in realtà stiano preparando il loro futuro in università! Ma io lo so, che abbiamo la fuga dei cervelli, e pertanto quelli che non sono fuggiti dove sono?

Semplice, ancora all'università, fuori corso di almeno 15 anni, perchè la vita è dura non solo per le veline, e i tronisti, ma anche per il "bamboccione", il quale affronta con accidia i suoi esami, e guida a centonovanta chilometri orari, la fuoriserie di papà.

Poverino che volete? All'estero, il suo cervello non lo vogliono, e a lui gli va il morale sotto i piedi, che diventano pesanti sull'acceleratore, per colpa degli altri. Potrà mica andare a fare un lavoro umile? Cosa direbbero le amiche di papà, quando incontrando la moglie del loro amante dal parrucchiere la sentissero lamentarsi? per lui la filastrocca farebbe così:


"era quasi mezzogiorno quando ancora nel suo letto, meditava il prediletto. Oggi c'era biologia, sarà mica colpa mia. Che m' importa della tesi, vado a fare un po di pesi. Ormai ho perso un po la lena ma per me non val la pena, dite, in fuga ho il cervello? Che mi importa sono bello!

Il meschino a quarant'anni ha già fatto troppi danni, mal che vada una lezione, c'è la pubblica amministrazione. Paparino, lui mi accetta, e ha già pronta la "mazzetta".


Infine cari amici Maya, a furia di parlare di pigrizia, mi è venuto sonno e se cascasse il mondo sai che si fà? Ci si sposta un pò più in la!



lunedì 24 gennaio 2011

Lussuria: chirurgica o virtuale?


Nel considerare la lussuria, non vorrei commettere la banalità di parlare di sesso, in quanto, essa è ai miei occhi, qualcosa di più sofisticato. Tette e culi, infestano i packaging dei prodotti meno lussuriosi che posso immaginare, come salvaslip, dopobarbe, e cottonfioc, inoltre il corpo più che oggetto di lussuria, è oggetto di transazioni più o meno lecite, che di lussurioso non hanno nulla.

I moderni macellai pubblicitari, sezionano pezzi di “vacche” e quarti di manzo”, con programmi informatici che isolano questi pezzi di carne dal loro contesto e li rendono appetibili, come ortaggi maturi e coloriti, immettendoli come esche, sul mercato del prodotto di consumo, mentre i chirurghi estetici, di gran lunga più creativi, tagliano, copiano e incollano connotati ipertrofici,su poveri corpi di comuni mortali per soddisfare il desiderio delle persone di diventare “prodotto dell'anno”! Testimone del successo di “mercato” del nuovo prototipo umano, è la congestione di richieste d'amicizia, sul social network di riferimento.


Lo sguardo ammaliante della Sandrelli, o lo sbircio sotto la gonna, dell'intramontabile Laura Antonelli, sbiadiscono in confronto alle più esplicite docce del Grande Fratello, in quanto, i nuovi lussuriosi, ormai storditi dal dilagare di palloni e palline, troverebbero quelle signore, eccitanti quanto un bollito misto!


Per essere lussuriose non basta più darla via come un freesbee, bisogna fargli lo stencil dall'estetista, il tagliando dal ginecologo, il profilo su facebook, e gli optional dal chirurgo estetico, e anche accessoriarla con i piercing, disegnarla con i tatuaggi e confezionarla come se fosse una caramella, con orribili mutande “commestibili”, e io mi chiedo: ma su un mese di trenta giorni, di cui cinque sono già esclusi per manutenzione, dieci giorni per ciatrizzazzioni di orpelli e accessori vari, uno almeno per il trauma depilatorio mensile, e vuoi non avere un calo di estrogeni? Quanto resta per farla funzionare????

Ecco perchè escluderei dal Bunga bunga, la componente sessuale, perchè se queste cose, le donne le fanno, per darla ad un “amico” di fb, non voglio immaginare cosa facciano per presentarsi a feste “Illustri”! Quindi, gonfie come divani, immagino più probabili, innocenti medicazioni, più che lussuriose fornicazioni.


I maschi, non sono esclusi dalla moderna trasgressione, in quanto molte delle ragazzone brasiliane che vediamo nei locali e nelle feste esclusive, hanno concepito gli “accessori” in modi assai curiosi, infatti sotto tette dirigibili, hanno ben altro che una pochette, la quale più è generosa e funzionale meglio è! Naturalmente molte di loro come muratori al proprio paese, non guadagnavano abbastanza, con la propria “cazzuola”, quindi se la sono portata dietro sotto la gonna, perchè da noi la donna è più apprezzata, se capace di “sorprendere”! Ma anche a loro, tocca purtroppo, il lavoro più “duro”!


L'ammosciamento dilagante del maschio di ogni genere, ormai più passivo affabulatore che seduttore, e l'aggressività della femmina “attiva” ormai, più in degenza post chirurgica che in ovulazione, hanno ormai privato la lussuria del suo ruolo di interruttore delle convenzioni. Le abbiamo provate tutte, per non essere colti dai Maya, come educande inibite, e ora ci troviamo tutti un po' annoiati e con la libido congelata come la rata del mutuo, pensate come se la rideranno loro che adoravano il serpente piumato( pittorica allegoria del pene) nel vedere donne che tenteranno di vendergli le protesi in cambio di salvezza, o uomini che scopriranno il cataclisma imminente, solo perché la connesione wireless, emetterà un sibilo proprio mentre inserivano il proprio avatar nell'avatar di qualcun'altro!


I moderni fedeli cancellano i loro profili, dai social network per salvare i propri rapporti di coppia, dalla deriva lussuriosa, salvo poi riattivarli in tempi record, perchè il talamo si raffredda come il cibo al microonde, beh, adesso devo lasciarvi, perché mi è arrivata una richiesta di amicizia da “ tuttatana” e da “cel'hosemprealtoonline”!


mercoledì 19 gennaio 2011

Gola: secca o profonda ?


Mi sto ingozzando di chiacchiere, me ne metto in bocca un'altra senza aver finito la precedente, le sento frantumarsi, mentre lo zucchero raggiunge le papille della mia lingua avida, che si adagia sul fondo della bocca per accogliere i resti di quelle che erano le forme del dolcetto, ancora e ancora. Ormai, non è più il gusto ciò che importa, ma la sensazione di varcare un limite, di spingermi più in là, ho sufficiente zucchero per tenere in piedi quattro cervelli, ma mi rendo conto di non averne neanche uno in funzione.

Come dopo una sbornia o una notte infuocata, mi sento"pieno". Ma di cosa in realtà?
Quanto grande fosse il vuoto che mi ha spinto a divorare tutti quei dolci, non so, ma so per certo che lo rifarei, in una sera come questa, dove la tua assenza lascia un segno sul cuscino.

Peccati di gola, amiche ingorde, o cuori ammalati?
Io credo che l'inventore della famosa spalmabile al cioccolato, fosse stato tradito, e ormai frustrato come una stenografa in disuso, nella crema ammazza-fianchi, abbia aggiunto le sue lacrime oltre a diversi grassi saturi.
Ma i crapuloni e gli ingordi, non avevano già abbastanza problemi? Bisognava davvero aggiungere ai trigliceridi impazziti anche una granella di sensi di colpa?

Di santi grassi, in effetti, non me ne ricordo, e quella cena, sebbene fosse "l'Ultima" non fu un vero banchetto, la povera Babette fece molto meglio! Lei si che intendeva lasciare un bel ricordo!
Maestri eccellenti del peccato di gola, sono gli anziani, i cui appetiti galoppano, come cavalli di razza, vuoi perché il chakra di terra si è spento, vuoi perchè la combustione delle calorie non produce più il calore di un tempo, essi fagocitano anche i menù ospedalieri, tipicamente disgustosi, con la stessa avidità con cui mia suocera si mangia il panettone a Natale!

Ma se è vero che l'appetito vien mangiando, e la trentotto vomitando, la nostra, è anche l'epoca dei disordini alimentari. Che sia una nuova redenzione dal peccato di gola? Non credo, perché una Eva scheletrica la costola se la toglierebbe da sola, e un Adamo secco non avrebbe la forza di contarsele, figuriamoci se due in queste condizioni, passerebbero il tempo a generare una nuova stirpe... memori dell'Antico peccato originale, andrebbero a cercare erbe lassative per tutto il giardino, lasciando marcire le mele.

A questo punto allora i "peccatori di gola" sarebbero solo i cicciotti e gli anziani? Troppo facile, perché la Chiesa è moderna, e poco gli importa cosa mettete in bocca, che sia una brioche o sesso orale, sempre di "gola" si tratta! Colpevoli; il verdetto.
Ricordatevi però, che la ricetta del cacao, fu sviluppata dal terzo re maya, tal Hunahpu, e il sesso orale dall'imperatore Chupa Chupa, suo lontano parente, quindi nel 2012 esigete uno sconto della pena, per istigazione al Reato!


martedì 18 gennaio 2011

avarizia : i nuovi mostri


Dell'avarizia, bisognerebbe dire il meno possibile, per rispettarne l'asciuttezza, ma come dice il mio amico Maurizio, essa più che un peccato è un vizio, un abitudine, una mania che prescinde la necessità.

Il vero avaro, non lo è solo col denaro, ma anche con i sentimenti, infatti lui o lei non vi amerà, vi vorrà bene, non vi sposerà, vi verrà a trovare di notte, non vi farà sentire indispensabili, ma sicuramente utili, e in ultimo non vi farà godere mai con la scusa del concetto di soglia!

Ogni forma di relazione con gli altri nella vita moderna corrisponde per l'avaro ad un dispendio, eccezion fatta per gli inviti di cui campa, e che è abilissimo a suscitare nei generosi. Il progresso lo aiuta, in qualche modo lo agevola, può scaricare gratis film, può usare buoni sconto al super, e anche mangiare cibi moderatamente scaduti, confidando nell'eccesso di conservanti in essi presente.

Con che cosa ha a che fare l'avarizia come peccato? I "buoni pastori" sostengono che si opponga alla carità cristiana, eppure le ricchezze accumulate dal Vaticano, sembrerebbero contraddire questa ipotesi, seppure più che avara, la chiesa moderna, è avida!Altra forma di avarizia "credente" è il coito interrotto, che più che risparmiare gravidanze, decontestualizza il piacere dal suo luogo più o meno naturale!

L'avaro contemporaneo però è ben lungi dall'avere l'aspetto del signor Scrooge, anzi, il tirchione spende per la sua "facciata sociale" , viaggia, si veste, e mangia fuori spesso, solo che tutto ciò avviene in modalità singola. Mi spiego meglio, sarà capace di aggregarsi al vostro sudato coast to coast americano, persino di dividere il carburante necessario, ma non vi offrirà nemmeno un hot dog alla stazione di servizio! Vi obbligherà a contattare parenti mai conosciuti per scucirgli ospitalità, avvisterà condor famelici per dissuadervi dagli acquisti, e la notte sgranocchierà nel sacco a pelo le vostre barrette pesoforma addossando la colpa della loro scomparsa dalla vostra borsa, a scoiattoli, cinghiali o sciacalli.

Nel sesso, l'avaro "penetrerà" la vostra cortina ma scordatevi la fusione dei corpi, per tale motivo se vi trovate a che farci, abbiate almeno cura di esigere misure importanti, e non pensate di vederlo sbattersi, vi toccherà fare come all'ikea, tutto da soli/e.

Nel 2012, è probabile che l'avaro diventi itinerante, segua cioè l'onda distruttiva, non tanto per sfuggirle, quanto per prendere ciò che trova prima di essa, e mangerà il suo pecunio per imporre la saprofagia, ad eventuali sopravvissuti.
Ciò che potrei fare per essere avaro prima della fine del mondo, al massimo potrebbe essere questo:
Crolla la città, mentre taglio l'ultima cliente, e prima di esalare l'ultimo respiro....gli chiedo i soldi anche se non ho finito, dopodiché me li caccio in bocca!

lunedì 17 gennaio 2011

Ira funesta o tappi alle orecchie?


!
Quando siamo arrabbiati o in collera diciamo davvero quello che non pensiamo? O piuttosto perdiamo il timore delle conseguenze di ciò che abbiamo "sempre" pensato?
Lo stato d'ira, è un'esperienza piuttosto comune negli uffici pubblici, quando l'impiegata che dovrebbe sbrogliare la matassa burocratica che siamo costretti a portarle, non ha la minima intenzione di ascoltarci, o quando ti si scongela il freezer mentre sei fuori, quando il punto G non sai proprio dove l'hai messo, o la cilecca fa capolino nella serata perfetta, o in mezzo al traffico quando sei in ritardo. Ma se provarla fosse capitale, non ci sarebbe scampo, quindi il punto di non ritorno dove sta?
Una semplice arrabbiatura, non può bastare a condannarci, inoltre, la comunicazione moderna invita tutti a perdere liberamente le staffe, perché la veemenza dei toni è ormai una conquista, un modo di essere "veri", infatti, per essere tali, tutti girano per le strade incarogniti come minatori cileni, costretti a scavarsi una via d'uscita con le mani dalla tangenziale.
Ma il primo dei peccati capitali trova il suo habitat naturale proprio tra le mura domestiche, dove, come mai altrove l'alterco incontrollabile, si arricchisce di colori, nutrito dall'insostenibile "pesantezza" dell'essere in coppia.
E' li, che la graziosa ragazza" acqua e sapone", si trasforma nella "ragazza che giocava col fuoco", e il suo compagno da "ufficiale gentiluomo", passa in modalità "Enrico Ottavo"!
Le madri e le figlie si contendono i perizomi a suon di ceffoni, gli anziani si separano verso gli ottanta per "rifarsi una vita" le donne sui quaranta per "rifarsi", e gli uomini sui sessanta, per "farsi" qualcun'altra.
Ora penserete che sono pessimista, ma non c'è ira più funesta di quella delle donne tradite.
Ecco perché l'Ira è un peccato "capitale". Perché nasce dall'amore di una donna per un uomo e il suo capitale, e termina con l'estinzione di entrambi!
La domanda sorge spontanea per me, che non ho sposato un milionario, ed è questa: come posso provare una simile sensazione distruttiva prima che i maya mi colgano di sorpresa mentre gli dico buonanotte?
Semplice! Mi basta dormirgli accanto dopo che si è addormentato. Se la fine del mondo arrivasse di notte, mi troverebbe sul divano del salotto in modalità campeggio e pieno d'ira, che potrei sfogare solo svegliandolo e dando a lui la colpa dell'irrimediabile!








giovedì 13 gennaio 2011

sette it's a magic number!

Buon 2011, amici e amiche di qualunque sesso voi siate, abbiamo finito i primi dieci anni del duemila, e a parte il contorno occhi e qualche fiala di botox non ho riscontrato nessuna altra catastrofe. Non vi nego un filo di delusione, in quanto all'abbassamento dell' animo umano, che però mi resta comunque più gradito di una ricrescita bianca.

mi chiedevo mentre i botti accoglievano l'anno nuovo:
Perché se fummo creati a immagine e somiglianza di Dio, la chiesa si prese la briga di ammonirci dal cadere in uno dei sette peccati capitali? Forse, dopo il peccato originale apparve una data di scadenza che diceva, da consumarsi preferibilmente entro il ?
A distanza di duemila e undici anni dalla nostra comparsa, e a soli venti minuti dall'ultimo telegiornale, mi pare che sette sia un modesto numero di peccati per il moderno genere umano, che ha esplorato, non senza l'aiuto di una serie di plastici televisivi, gli anfratti più scabrosi della propria zona d'ombra, non vi pare?


Sette è un numero curioso, poiché è un numero primo non prodotto dalla moltiplicazione di alcun numero e moltiplicandosi non produce nessun numero dei primi dieci, inoltre, la numerologia, gli attribuisce un significato mistico, di particolare interesse per la religione e la filosofia, in quanto lo definisce come il numero della ricerca della verità eterna.
Tanto per aggiungere una verdura al minestrone, il Calendario Maya, ci lascia giusto un anno di tempo per pensarci sopra, quindi ecco perché vorrei affrontare ognuno di questi sette peccati insieme a voi.
Non si vive di soli saldi, e vorrei essere sicuro di averli praticati tutti prima che cali il sipario, o che i saldi finiscano!

Sono convinto che ci sia nei peccati qualcosa di più sapido, di quello che c'è nelle virtù, in quanto essi ci aiutano a tracciare nuovi percorsi, a "deragliare" dal binario dell'educazione e del politicamente corretto, ma anche ci spingono a scusarci, ad agire, a godere appieno della vita. Dite che per questo bastano i "valori"? Può darsi, ma ho l'impressione che tutti si considerino onesti, leali, generosi e capaci di amare ed essere responsabili, ma che siano però, gli stessi che, potendo, non pagano il biglietto sul tram, ignorano la fila in posta, fingono di non aver ricevuto quella telefonata, lasciano in sospeso di rimediare ad un torto.

Io ho fatto ognuna di queste cose almeno una volta, ma avrò praticato tutti e sette i peccati capitali? Non è che mi sono perso qualcosa? Inoltre molti di quelli che erano desideri "scabrosi" dell'animo umano, oggi sono diventate libertà da concedersi, come dice il mio Amico Alessandro, quindi esploriamo oh Giovani Marmocchie, queste libertà, in modo che, se malauguratamente i Maya avessero ragione, potremo perire con la pancia piena, le scarpe giuste, e la coscienza S-PORCA.
Ira, accidia, gola, invidia, superbia, avarizia e lussuria, sono gli ingredienti del cocktail tentatore, gli aromi del cosmopolitan moderno, la panatura ideale di noi povere cotolette fashion, il lievito di ogni pasta sociale!
Dichiaro quindi aperto ufficialmente il web-voto per il peccato che volete far entrare nelle vostre candide mutande...3 ....2 ....1
VIAAAAAAAAAAAAAAAAA! VI aspetto lunedì con il primo dei sette l'Ira, e chi cambia blog è un maya menagramo!