sabato 28 giugno 2014

Chi ha paura del buio?

Quand'ero "piccola  dormivo sempre al lume di una lampada ...per la paura della solitudine, paura che non mi ha lasciato mai nemmeno adesso che sei qui e dormi accanto a me..
Queste le parole di una celebre canzone che mai ho dimenticato dalla prima volta che le ho udite.
Non intendo annoiarvi con la mia sindrome abandonica di cui francamente chissene ma in fondo ciascuno di noi cerca un compagno o una compagna proprio per sconfiggere la solitudine.
 Ce lo ricordano i genitori quando ci dicono di sposarci, soffrono gli anziani quando nessun caro gliela toglie con un po di compagnia e la scacciano i bambini da piccoli piangendo o volendo la luce accesa.
Per questo motivo oggi hanno coniato parole dal suono affascinante, come la parola single e amici  che descrivono la condizione dell'esser soli senza il peso della sfiga ma facendola quindi apparire come una scelta di vita basata sulla piena autonomia e un mal interpretato, a mio avviso, senso dell'autostima e della vera indipendenza.
Dico questo perchè la maggior parte delle persone sole, ops single, ops amici, che conosco, mai come oggi, mi paiono talmente bisognose di qualcuno e lo si evince dall'incremento degli interventi estetici femminili che non penso nascano dal bisogno di passare inosservate e per contro al maschile, dall'incremento delle paranoie relazionali come gelosia patologica, sindromi adolescenziali da "cumpa", o panico da "inizio della fine" ad un semplice anche no della compagna.
Effettivamente "il lume di una lampada" riconosco che era un sistema un po blando per sconfiggere quella paura ma diamine i punti di sutura mi sembrano un tantino cruenti, così come per gli uomini passare da "me le trombo tutte e non ti cago" a "ti prego cagami fa niente se non trombiamo" è a dir poco una waterloo del testosterone!
Noi gay invece, che per decenni abbiamo dovuto sopportare il marchio di "promiscui", di "sentimentalmente immaturi", di "edonisti" o come si diceva una volta al posto di omosessuali, persino "uraniani"( nel tentativo di spostare le nostre origini addirittura fuori dal pianeta Terra), sembriamo essere stati morsi dalla mosca bonton ( a differenza di quella tse-tse che faceva dormire, questa provoca attacchi di velo da sposa), e reclamiamo le "promesse" invece dei soliti cazzi come si faceva ai bei tempi andati!
Lasceremo  volentieri agli eterosessuali le nostre dark room, i cespugli dei parchi, gli scambi ai parcheggi, le saune e le piazzole di sosta in cambio di quello di cui loro non vedono l'ora di disfarsi: la famiglia. Anche perché nel nostro caso nemmeno dormire accanto a uno diverso ogni sera ci ha giovato.
Vuoi vedere che tra un pò avremo coppie gay che con bambini e Golden Retrivier, passeggeranno nel centro della città sentendosi scandalizzati da gruppi di etero che manifestano per ottenere il diritto di essere scopati gioiosamente senza tanti complimenti all'urlo di "più Rimming e meno Rimini"!
Oppure dovremo stare attenti a non dire parole discriminanti come: eterosessuali perché nel frattempo avranno cominciato a chiamarsi che so monosessuali o stereosessuali? 
In fondo essere discriminati fa sentire soli, così come si può essere dannatamente soli anche "in famiglia" e quando le persone stanno sole troppo a lungo si organizzano e cercano un modo per smettere di esserlo, magari persino scambiandosi "le prigioni". Così chi si può sposare vuole essere single e chi non lo può fare lotta per farlo per primo o quantomeno non proprio quando farlo non fregherebbe più a nessuno! L'irresistibile fascino della minoranza.
Beh, divagazioni a parte, alcuni suggeriscono che la paura della solitudine scaturisca dall'eccesso di prospettiva, come dire che guardare l'orizzonte da fermi  provochi il mal d'auto e quindi sia meglio fissarsi i piedi,  suggerendo dunque un po di spirito "epicureo"( mangiamo e beviamo che domani moriamo) come antidoto all'ansia, ma sembra non funzionare perché guardandosi i piedi diventa davvero difficile morire domani, piuttosto si potrebbe finire facilmente investiti oggi da un tram o anche da un semplice passeggino!
Per questo sono nati i social network e la rete. Finalmente anche comodamente seduti a casa e al sicuro possiamo interrompere la solitudine  sostituendo la "luce della lampada" con l'illuminazione del desktop e pensate, non dobbiamo nemmeno "dormire accanto" a qualcuno che russa o non ci interessa. Naturalmente in questo contesto siamo tutti "amici" ma ci chiediamo l'amicizia, condividiamo senza apparecchiare la tavola e le cose ci piacciono senza doverle masticare! Non è fantastico? Siamo così connessi che la maggioranza dei miei amici su fb non arriveranno alla quinta riga di questo testo ma potrò contare comunque sul loro "mi piace".
Non ho ancora capito perché, quando incontro qualche amico per strada a cui su fb piacciono millecinquecento pagine di diverse attività, e gli chiedo: cosa fai di bello, la risposta è invariabilmente "niente di che", dopodiché incomincia una lagna di cose che non gli piacciono per niente. Probabilmente la realtà virtuale che ci vuole pieni di cose che ci piacciono e di amici deve averci reso la vita reale terribilmente pallosa... e piena di nemici. Infatti, è sufficiente che saliamo in macchina ed improvvisamente  vorremmo essere soli al mondo!  
Allora mi chiedo, quando ero piccola, perché cazzo non ho spento quella merda di luce pensando: fanculo ma voglio proprio vederli sti mostri se sono poi tanto più spaventosi di quelli che vedrò da grande !





martedì 24 giugno 2014

La vita è un gioco.

Arriva un giorno che te ne accorgi, uno di quelli in cui ti sembra, anzi ne sei certo, di avercela messa tutta ma nonostante ciò pare che un destino cosmico abbia messo il rallenty ai tuoi progressi. Del resto io te l'avevo detto che succedeva. Che tu stia facendo un corso di ballo, una ricetta o semplicemente pianificando una spesa, hai la sensazione che quell'anziano o quel giovane ti passi avanti nella fila delle "cose che sai fare" , con la nonchalance di chi ti dice "scusa ti sposti che stai solo bloccando il flusso"?
Tutto ciò è drammatico proprio per questo, perché non ti accade da giovane o da vecchio, ma proprio li nel mezzo del cammin, negli anni di maggior vigore, quelli in cui devi "spaccare", quelli in cui vorresti poter dire: ah quella roba li? Sciocchezze si fa così.
Gli amici a cui confidi la frustrazione della tua "fase da mediano", ti confortano per carità con i loro: ci siamo passati tutti ma tu lo sai che quella faccina gentile e rilassata col cazzo che si è mai sentita come ti senti tu, perché altrimenti sarebbe solo in grado di dirti: e che vuoi farci? Lo sai, che in fondo ti vogliono bene perché sei quello che le fa tutte e non eccelle in niente, sei loro amico perché agli audaci piace come li guardi mentre hanno successo, li fa sentire importanti e nonostante tu sia seduto con loro allo stesso tavolo e le loro case ti siano aperte in realtà tu sei il pubblico o nella migliore ipotesi la simpatica comparsa che ogni protagonista vorrebbe avere.
Insomma, non è che poi tutti possono guidare l'autobus e nessuno fare il passeggero, fa niente che per l'appunto il problema è proprio che tu il passeggero lo fai da sempre. C'eri andato tra l'altro da uno bravo per capire dove affondassero le radici quei tuoi bisogni, che tutti ti dicono di non dover essere tanto performisti,  e te ne eri uscito con una domanda nuova nella testa: se avere umili radici e una stima non troppo pasciuta aiuta a "farsi da soli", perché a te sono toccate solo le radici, e per giunta quelle di un baobab secolare?
Allora hai provato il fai da te perché qualcuno che ti vuole aiutare ha detto: ma sai non sono le capacità che ti mancano è il modo che hai... e tu ci hai creduto perché come fai a non credere a chi è capace di vederti come se ce l'avessi scritto in faccia, quando tu invece al mattino in faccia vedi solo punti neri di domanda. Hai comprato libri che spiegano quanto è facile cambiando convinzioni aprire le caterrate dei cieli, hai fatto l'enneagramma di PNL ( la risonanza magnetica era meno soffocante), il coaching, l'automotivazione e anche lo yoga tantrico in posizione del salice piangente ma l'unico vantaggio che puoi dire acquisito è stato che bevendo il caffè al mattino ti è venuta la compulsione di girare lo zucchero un quarto d'ora!
E ti ricordi quando ci hai provato con la fede? Oh che sollievo ti pareva di provare a sapere che Dio più sei mediocre più ti offre la sua ricompensa, che meno ti si vede nel mondo presente più ti godrai quello dopo la morte tua o di tutti quelli che ce l'hanno fatta nella vita. Poi però siccome sei ostinato ti eri chiesto: e Dio come diavolo ha fatto a diventare il capo? Improvvisamente ti eri accorto che anche se devote le persone sgomitano per ottenere un ruolo che li elevi da quello di discepolo e  francamente quando lo hai fatto presente sei stato espulso anche da li...senza neanche essere diventato diacono.
Una cosa però bisogna riconoscertela, hai sempre saputo avere almeno una immagine estetica vincente! Devi esserti detto, se non posso elevarmi almeno posso vestirmi come uno di loro e difatti hai comprato l'equivalente di un appartamento in abbigliamento e accessori. Quanti complimenti che ti facevano quando arrivavi sempre così particolare in ogni occasione e per un po hai creduto che forse fosse quello il tuo talento.... Andiamo davvero non potevi prevedere che la moda avrebbe promosso ad icone i più straccioni che si potevano vedere? Davvero non ti sei accorto che la canotta sgualcita che mettevi alle medie oggi avrebbe sostituito la camiciola perbene che ti metti? 
Almeno però hai una salute di ferro, mica come tanti che alla tua età hanno almeno una o due patologie invalidanti e serie!!!! Fumi e non hai ancora l'enfisema, guarda che son soddisfazioni continua a dirti la tua amica e ha ragione, con tutti quelli che stanno negli ospedali poi..
Come dici? Sono quattro o cinque anni che non fai gli esami del sangue ? Beh in questo caso...chi può dirlo?
Si, arriva un giorno che te ne accorgi. Arriva e capisci cosa cazzo ti ha impedito di brillare, e finalmente puoi darci dentro tutta come hai sempre sognato! Finalmente, dovranno tutti smetterla di trovarti carino e tenero e simpatico da matti, dovranno invece cominciare a temerti come si teme colui che sa il fatto suo! Anche tu potrai dire: ho cominciato da zero e credetemi non me l'aspettavo proprio di arrivare tanto in alto,  ma penso sia così che accade quando fai ciò che ti piace pensando solo a quanto ti piace: i riconoscimenti? Semplici conseguenze collaterali..di una mossa casuale e vincente. Ti sembra persino di sentire una musichetta festosa ed ecco che hai fatto Sugar Crush  al livello 561 e non te ne sei neanche accorto! Quel giorno hai 44 anni e un tablet nuovo che ovviamente nemmeno hai comprato!