lunedì 2 settembre 2013

In Viaggio con mamma'.

Pensavo che potremo godercela sai? Dopo tutti questi anni sprecati dovremo cogliere l'opportunità di farcela una risata io e te, perché diciamocelo, è colpa tua se oggi guardo la vita con la testa in “scelorsa”( espressione dialettale ligure che indica una posizione inclinata).
Va bene hai ragione, ho cominciato io...lasciamo stare. Secondo me però, anche tu con la tua arietta perbene, il caschettino devoto e la gonna a pieghe non hai una visuale tanto conforme: per esempio ti divertiva pettegolare di questa o quella persona con la tua amica. Vicine di posto con le gonne talmente alte in vita che il cinturino spariva sotto i seni , vi scambiavate gomitate e nascondevate i sorrisi dietro i fazzoletti facendo ballare la fila di panche durante la funzione domenicale. Oppure, quando le consigliavi quali medicine prendere, solo perché avevi comprato a rate l'Enciclopedia Medica della Garzanti e ti sentivi informata sui fatti.
Peccato che dopo tre giorni di male al braccio, curato coi tuoi consigli siamo andati al suo funerale e anche li come a quello di papà e di tutti gli altri, ci scappava da ridere. Ti ricordi?
Lo so che ti manca quell'unica amica, ma perché diamine non te ne sei fatta più di una? Tu e il tuo “senso della misura”! Per esempio quella che ti diceva: guarda che a 70 anni una donna è ancora giovane..in quel senso, parlando di uomini.
Comunque devi sapere che in quelle navi c'è l'ascensore da tanti piani ci sono. Ci farà bene litigare in alto mare e darci la buonanotte come piace a te: facendo finta di niente. Ma no che non sei troppo vecchia, come non lo eri quando ti sei messa in testa di prendere quella cagnolina che poi hai dato a me... solo perché ti scocciava fare le scale per portarla giù o quando hai telefonato alla casa editrice perché non volevi aspettare le uscite settimanali della “casa delle bambole” e te la sei fatta spedire già finita, pagandola una cifra indecorosa persino per Barbie! Come dici, sei una professionista dell'ansia? Già. Ben inteso ognuno ha la sua camera, perché quando sei andata a vivere dalla nonna e non c'era una camera per me è stato un supplizio sufficiente per entrambi dormire insieme, le volte che venivo a trovarti, come del resto lo era mangiare le cose che non sapevi cucinare. 
Hai ragione papà era bravo a cucinare, ma potevi anche imparare no? C'è il ristorante in crociera, così potrò cenare bene e avere il tuo imbarazzo come dessert! No che non sono sempre avvelenato con te, rimanevi fuori dai bar quando bevevo il caffè, figuriamoci che effetto ti farebbe una cena di gala!
Pensavo che guardando l'orizzonte potremo spiegarci affidando le nostre parole al mare, mettere da parte tu il tuo finto bigottismo e io il mio bisogno delle tue scuse e un po' di vittimismo, dopodiché camminando sul ponte esterno in direzioni opposte offesi a morte, rincontrarci esattamente dall'altra parte e provare a conoscerci davvero. Non come madre e figlio ma come due persone “diverse” a modo proprio e devi ammettere che io e te abbiamo sempre fatto tutto a modo nostro.
Ci pensi, alle serate danzanti quelle dove papà ti corteggiava e che frequentavi con la gonna anni cinquanta accompagnata dalle zie? Ti chiamavano la Superba e tu vuoi che creda che sei solo timida? Tu che quando gli ospiti tardavano ad accomiatarsi  gli dicevi: ce l'avete una casa?
Ora ridi, e se invece di giudicarmi e di nasconderti dietro a dio provassi a riderci sopra?
Non siamo stati lontani tutti questi anni perché io sono come sono o perché tu o Dio non potete accettarlo ma perché non abbiamo avuto il coraggio di fare quello che a entrambi riesce meglio: fregarcene, in fondo, nell'idea di non poterlo fare è quello che abbiamo fatto l'uno dell'altro, e io credo che sia questo il vero peccato, ma non sono dio. Tu sei Dio?
“Finalmente sei diventato il figlio che ho sempre desiderato avere”. Te lo ricordi questo biglietto sulla mia scrivania? Io quel giorno me ne sarei andato. Quasi diciotto anni dopo averlo fatto mi hai chiesto se avevo dei soldi, quando sono partito. Vedi che c'è da ridere? Che differenza avrebbe fatto? Mi è sempre andata bene, tranne che con te.
In crociera almeno potresti indossare le belle giacche da signora per bene che ti comprai mangiando pane e merda per il resto di un mese e io in cambio,  metterei la cravatta e la giacca come ti piaceva tanto quand'ero il figlio che volevi avere, poi ci facciamo una foto ricordo di quelle che devi pagare per averle e vedrai se non ti scapperà da ridere. 
Ridiamo mamma ti prego,  facciamolo insieme ancora una volta, perché i parenti li abbiamo seppelliti tutti. Come dici, cambiamo argomento che è meglio? Quanto costa una cassa da morto?

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