martedì 6 agosto 2013

Tacchi e Rintocchi capitolo 11: segreti sublimi o oscuri?

I segreti sono parenti prossimi delle bugie che occorre raccontarsi e raccontare per mantenerli. A differenza delle cose personali, i segreti proprio per la necessità di nasconderli sono più ingombranti e quindi finiscono sempre per accumularsi e infine ostruire il naturale flusso di ogni rapporto emotivo tra chi li tiene e chi ne avverte la presenza.
Il mio Sagittario me lo fece capire chiaramente un giorno che l'amore fra noi inciampò nel cumulo che avevo creato,  dicendomi semplicemente: in questo letto c'è posto solo per noi due ma io sento che siamo in troppi!
Non mi ero reso conto che nonostante tutte le lotte le ribellioni e il coraggio che avevo dimostrato nella vita al solo scopo di potermi congiungere con un altro essere umano, mi ero fermato proprio ad un centimetro dal farlo fino in fondo!
Quella fu la notte più lunga e dolorosa del mio rapporto con lui, quella in cui dirgli tutto mi avrebbe privato di ogni rifugio, e avrebbe consentito a lui di scegliere se continuare o meno il rapporto con me. Non avevo fatto mistero della mia storia personale con lui, delle mie origini incerte, dell'orfanotrofio e dell'adozione come anche della sensazione che ad un certo punto la mia “nuova famiglia” cominciò a considerarmi come un “problema”, ma tutte queste cose erano facili da dire rispetto ad ammettere che quel disprezzo mi risuonava in testa proprio quando facevamo l'amore.
Mi sentii per la prima volta completamente nelle sue mani, nudo di una nudità molto più imbarazzante di quella fisica, e in quello stato di totale vulnerabilità lui divenne il mio “primo essere umano”. 
 Mi offrì un posto nuovo dove stare, in cui quella valigetta odiosa colma di dolore non poteva entrare e pur se questo somigliava al miglior lieto fine immaginabile, provai un senso di terrore all'idea di separarmi dal mio fardello. Ciò che mi proponeva non era di lasciarlo semplicemente fuori da noi, ma di accorgermi che ora che lo avevo aperto con lui, non avrei più avuto bisogno dell'involucro che lo conteneva. Una valigia vuota non ti serve a nulla una volta che ti senti a casa. Fine delle scuse.
Il percorso che avevamo davanti non prevedeva una accoglienza e una guarigione “a carico suo” anzi, mi avrebbe visto più responsabile di prima. I segreti che custodiamo sono difficili da lasciare proprio perché in fondo ci servono anche per scusarci, per considerare che l'altro debba sopportarci senza una spiegazione né tanto meno una precisa responsabilità personale da parte nostra.
Inoltre compresi che il contenuto del mio fardello non si era volatilizzato come un maleficio nelle favole, ma era stato inglobato dal suo amore, da una luce che ora potevo e dovevo riflettere per il nostro bene futuro, inoltre quel dolore che io conoscevo bene, ora lo provava anche lui. Tic tac...un altro meccanismo a tempo rischiava di rompere qualcosa tra noi...La sua scelta di tenere la bomba in mano mi permise conoscendola di disinnescarla in modo che rimanesse un inutile materiale di scarto nella nostra futura relazione.
Per un certo tempo quando hai dei segreti credi di essere l'unico ad averne, e speri che gli altri non se ne accorgano, lavori duramente perché non lo facciano e più tieni a quella persona più duro è il lavoro che fai per occultarli, fino a diventare come uno specchio senza la sua patina d'argento..incapace di riflettere qualunque luce. 
Mi chiedevo se anche le mie amiche le volte che i loro uomini le avevano messe di fronte a questa incapacità di farsi riflettenti, non avessero avuto con loro dei segreti. Ero certo che non avevano lesinato i dettagli della storia precedente a lui che le aveva segnate, ma non potevo essere altrettanto certo che si fossero spogliate tanto a fondo, perché i racconti che ci facevamo parlavano sempre di loro, degli uomini, e molto poco di loro. 
 Il bisogno di Secondo te di sentirsi la più amata, o l'ostinazione di Ahia nel farsi fragile come un vetro, o la durezza “militare” di Assolutamente nel vivere, quali segreti proteggevano?
Avevano anche loro avuto la possibilità di aprire il loro fardello? Ma soprattutto se l'avessero avuta l'avrebbero colta? O avrebbero piuttosto messo a “carico” dell'altro il proprio lato oscuro?

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