martedì 20 settembre 2011

modalità affettive: l'Architetto pieghina"


Mia madre aveva la curiosa abitudine, di farmi sloggiare con circa due ore di anticipo sull'orario del treno, ogni domenica che andavo a trovarla a Genova, una volta perché se arrivi prima è meglio, un'altra perché col buio non è sicuro camminare per strada, oppure perché finivamo col litigare sul corretto utilizzo della spina antizanzare. Avevamo due tendenze opposte nella comunicazione, io volevo parlarle della mia vita, lei non amava che avessi proprio quella. Le teorie secondo cui me lo diceva per il mio bene, andavano dalla filosofia della natura, (hai mai visto due leoni maschi che fanno i cuccioli? No mamma, ma sapevi che i leoni se non trovano una stupida femmina, si arrangiano tra di loro?) alle tavole della Legge Mosaica,( Mosè mica scese dal monte con scritto fate come vi pare? No, mamma, Mosè scese dal monte da solo e piuttosto sconvolto, credi che avesse le idee chiare?) passando per la saggezza popolare,( dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna! Sarà, mamma ma se c'è una donna cosa ci fa dietro?) fino ad approdare agli anatemi apocalittici più comuni,( Se tutti fossero come te, e fosse giusto, la razza umana sarebbe già estinta! Si, mamma è probabile, ma visto che credi nella fine del mondo, non pensi che sarebbe più facile per Lui fare le pulizie se fossimo in meno?) e si risolvevano sempre con il suo Ite missa est, "beh ora vai che perdi il treno".
Dopo tali corroboranti, colloqui famigliari, che potevo fare nelle circa tre ore a mia disposizione, prima di prendere il treno per Milano? Ma soprattutto, può una farfalla volare con le ali appiccicate? La vischiosa eterosessualità, che mi rimaneva attaccata dopo le visite parentali al penitenziario della Maria Luisa, mi spinse a visitare il Salone Nautico, invece dei soliti negozi del centro, e lì feci la conoscenza dell'architetto "Pieghina".
Potrei ritenere liberamente che anche quello fu colpa di mia madre, ma Freud aveva già fatto un ottimo lavoro, perché rincarare la dose? Questo genere d'uomo, è affascinante, in quanto, sfoggia nelle occasioni meno indicate i look più audaci, girellare tra gli yacht, vestito di broccato, in Versace, lo rendeva un'ottimo sponsor per tappezzieri, eppure lui sembrava non accusare alcunché!
Informato e con la passione nautica, fa bella mostra delle sue conoscenze, incantando con i suoi occhi azzurri, le signorine dello stand fieristico, con terminologie e millantate traversate continentali, insieme a qualche mostro marino. A tutt'oggi credo che mi notò per la mia impressionante somiglianza ad uno "strallo di poppa", e dopo alcuni convenevoli, mi convinse della bontà del suo albero maestro. Ne seguirono alcuni viaggi tra Milano e la riviera ligure, che portarono ad una assurda relazione a cui mancava sempre qualcosa.
Dopo un anno, di camicine, satin, scarpe di vernice e qualche collo di volpe di troppo, mi chiese di andare a vivere con lui nella sua grande casa. Insomma, pensai, o gli serve una cameriera fissa o è la volta buona, ma prudentemente decisi di provare per qualche mese, senza lasciare però la mia casetta in affitto. Il braccino corto dell'architetto, era un po spiacevole, ma per uno che non era abituato a grandi generosità, non doveva sembrare strano trovare sotto l'albero di Natale un giubbotto di pelle, che gli aveva visto nell'armadio! L'appellativo pieghina gli venne dato insieme al titolo nobiliare di "gran broccato" perché non v'era mai traccia di pieghe nelle sue camicie, cioè una volta indossate, per la marcia longa o per una timonata con le amiche, le toglieva perfettamente diritte. Questo genere d'uomo vi amerà, con grande passione, finché siete orrizontali, facendovi sentire come una polena di fronte alle onde, ma se per caso come tutte le sirenette vi scocciaste delle pinne, e voleste due gambe per scappare, sappiate che ai suoi occhi, diventerete subito una grassa balena bianca da uccidere! Incapace di democrazia, vi riempirà di complimenti, che vi convinceranno a crederlo superiore, quasi ultraterreno, insomma, vi trasformerà in pastorelle francesi cagionevoli e affette da visioni mistiche, che lo ritraggono a fianco del Grande Capo, sentendovi liete di spargere la buona novella del Pirla redentore!
Ma un bel giorno, vi accorgerete, del peso che il Noto Folletto, avrà sulle vostre spallucce, e come accadde a me, spolverando amabilmente le preziose cianfrusaglie, elaborerete un perfetto piano per liberarvi.
Vi basterà, convincerlo che Milano, sia la città dove avrebbe sempre dovuto vivere, e non farete alcuna fatica, dopodiché scoprirete che:
- all'ombra del Duomo, il capitano Acab, sembra un tonno nostromo.
- che, una volta inserito nel vorticoso sistema fashion, le finanze del nostro, risulteranno alquanto insufficienti per la competizione, della quale ha bisogno per vivere.
- che 60 metri quadri, sono un'ottimo terreno per una modesta guerra dei Roses, che vi porterà immense soddisfazioni.
- che l'appartamento nel quale sarete andate a vivere con lui, essendo di proprietà di una vostra amica, non gli verrà mai venduto a vostra insaputa!
- che un uomo del genere, che vi ha circondato dei "suoi" oggetti più preziosi, e amati, in realtà vi ha consegnato una quantità di ostaggi, con cui negoziarne la dipartita.
- ma sopra ogni cosa, scoprirete, che sebbene l'albero sia maestro, esso è sostenuto dal suo modesto strallo, il quale seppur "dormiente"( cioè considerato un pezzo fisso) è fatto d'acciaio!
Nel timore di veder frantumato l'ennesimo costoso vasetto, il mio architetto piegò non solo la camicia, ma anche le sue vanagloriose alucce, e fece ritorno nel suo sarcofago rivierasco, dove avrebbe ottenuto la commiserazione dei suoi cari, riconfermato una certa posizione tra i concittadini, e forse salvato gli ultimi risparmi per la vecchiaia e ai nipotini avrebbe potuto raccontare la storia di come facendo del bene ad un poveraccio, quasi ci lasciò le pinne!
Trovo, giusto che ognuno abbia la sua consolazione, che possa riscrivere a modo suo ogni avvenimento che lo ha visto perdere qualcosa, perchè in fondo che tu sia Mosè, la Maria Luisa, bernadette, o la sirenetta, ciò che conta davvero è che tu non smetta mai di credere all'illuminazione, a quel momento di pura magia, che ti chiarisce cosa fare.
Io trovai lussuosissimo rimanere in quell'appartamento con il mio lettino singolo comprato alla televendita, il mio amato baule di quand'ero bambino, e giusto il cesso perchè non se l'era potuto portare via, e aprendo le finestre, alzai lo sguardo al cielo, e ringraziai la Madonnina del Duomo, per aver smascherato le promesse di un altro marinaio.






Nessun commento:

Posta un commento