martedì 22 marzo 2011

la Libertà è un volo di rondini!


Una rondine non fa primavera, ma se è fosforescente fa di certo effetto.
L'ondata distruttiva che ha morso al fianco il Giappone, non può passare inosservata, ne mi basta pensare, che data la distanza, non mi riguardi. Il conseguente disastro nucleare, di proporzioni imprecisate, vela di nubi il cielo della nuova stagione. La verità è che, nonostante la nostra vanagloria, siamo del tutto inermi di fronte all'imprevedibile, che più spesso di quanto sia sano fare, cerchiamo di non prevedere come possibile. Del resto, non avremo avuto neppure la forza necessaria per farlo, non avremo potuto giungere fin qui nella storia se avessimo ridotto al minimo gli slanci di conquista, se avessimo addomesticato la sete di dominio sugli elementi, se avessimo avuto un pensiero "avatariano".
Non ho la competenza per analizzare la questione in termini storici, etici, o propositivi, perché sono influenzato da pensieri estremi che mi proiettano ora nello spazio, oppure nella preistoria, così mi vedo accendere il fuoco con la pietra focaia, o vestito di bianco a raffreddare con lo sputo le mie barrette di uranio, che ormai confondo con quelle energetiche che mangiamo, senza sapere cosa preferire.
Il "nucleo" del mio equilibrio è compromesso dallo Tsunami, emotivo delle mie paure, dai ricordi, dal tempo passato, che addolcisce anche i drammi più intensi.
Nel salotto di casa mia c'è odore di mobili "tenuti da conto", e più freddo che in cucina, i miei genitori, illuminati dalla luce bluastra del tv color comprato a rate sembrano lividi, e sono immobili. Lo schermo mostra fasci di luce che cadono dal cielo, ma non sono comete, anche se a dieci anni lo penserei volentieri, ma i volti dei miei, non incoraggiano la fantasia. Cosa succederà mamma? Ci accadrà qualcosa di male? Silenzio. Vado nella mia stanzetta a chiederlo ai puffi, ma anche loro sono immobili, e blu! La guerra, io non so cosa sia, ma so che in un Golfo sta succedendo, e che ormai chiudere gli occhi non servirà. Mio padre dice che domani farà la spesa grossa, mia madre si legge la Bibbia, e io? Io penso che forse Dio è arrabbiato con me, o che la mia scrivania stavolta non basterà a ripararmi.
Ho dieci anni nel 1980 e ho paura.
La pace e la guerra sono solo parole per noi? per quelli, che come me, non l'hanno vissuta davvero?
Il tempo scorre, non si riavvolge, e io non sono il Principe di Persia, come nel mio videogioco preferito, non posso cambiare il passato.
A giugno ho fatto trent'anni, e ora a settembre mi sembra di essere già vecchio, seppur non ancora sazio di vita, faccio modesti progetti e cerco di tenere in piedi le relazioni precarie con mia madre... cammino in un viale affollato, e le facce delle persone sono tese, mentre in ogni bar, vedo gruppi di persone immobili fissare attonite lo schermo della tv. Oggi è undici, e non può esserci una partita di mattina.
Nel 2001 abbiamo superato un millenium bug e ci siamo lasciati alle spalle Nostradamus, che però oggi, sembra aver preso un aereo della British e aver distrutto la vita di migliaia di americani, solo per dimostrare che non sbagliava!
Ho trent'anni e ho ancora paura.
Mia madre mi rilegge la stessa Bibbia di quando ne avevo dieci, ma lo fa dal suo cellulare, che usa come detonatore per farmi scoppiare il cuore! Lei è la mia terrorista personale, Maria Luisa Bin qualcosa....
Dopo 10 giorni, la paura passa e la rabbia, cresce nei confronti di me stesso, che per l'ultima volta ho cercato conforto.
No! La guerra e la paura di una distruzione globale, non sono solo parole per me, sono ricordi vividi che però non mi hanno mai spinto a tornare sui miei passi, a fingere un riparo, sia esso familiare, religioso, politico o edonistico.
Ne ho 41 tra due mesi, e la paura mi fa compagnia come un ospite non gradito, a cui però, la mia educazione, impone di offrire una sedia.
Ha la barba di Bin laden, la gonna a pieghe di mia madre, l'anello del papa al dito, la tinta Nera di un Colonello patetico, il volto sfigurato dal bisturi per sembrare più giovane, gli occhi profondi di un bambino irrimediabilmente malato, le braccia macilente e il ventre gonfio, del sud del mondo. E' reietta la paura, ma non ha asilo.
Sta lì da qualche parte, ben sapendo che verrà invocata ancora, ma senza poter assolvere il suo vero compito, quello di indurci alla riflessione, ad aver torto ogni tanto, a sederci vicino a lei.. ad aspettare le rondini.
Arriveranno tra un missile e uno sbarco?
Potranno sorvolare una NO FLY ZONE?
Troveranno la strada, tra una cella telefonica e una nube tossica?
Io ci spero, e spero di condividere la gioia del loro volo al di sopra delle nostre piccole vite, con coloro che pur avendo paura, sentono battere i piccoli cuori di questi messaggeri di speranza! Metterò la mollica del mio pane impaurito sul davanzale del futuro ancora una volta, finchè avrò vita.











lunedì 7 marzo 2011

Farmastrategie per donne oggetto


E' primavera fra poco svegliatevi bambine diceva una vecchia canzone, e allora svegliamoci! Ma da cosa, dal letargo invernale? Dal coccolone post-pranzo domenicale? Dal torpore antistaminico?
Quest'ultimo, forse è il genere di sonno più diffuso con gli sbalzi climatici a cui siamo soggetti, e proprio delle medicine vorrei parlarvi, ma non certo della salute.
Quello che mi colpisce di più del mondo farmaceutico, è la sua evoluzione, il suo mutar nel tempo di aspetto, e la furbizia con cui ci ha reso schiavi dei suoi prodotti!
Infatti, quand'ero bambino, le medicine si prendevano solo all'occorrenza, e solitamente facevano schifo tutte, dallo sciroppo per la tosse al retrogusto di rabarbaro, alla pomata per i bronchi che profumava di menta infuocata, passando dallo shampoo al catrame, che nemmeno fingeva di puzzare d'altro. Le farmacie inoltre, erano nei palazzi più severi della città, e l'odore di canfora soffocava l'ambiente vetusto, fatto di scurissimi banconi, e vecchieggianti dottori con le borsesotto gli occhialini, o dottoresse basse in camice bianco e caviglie gonfie, mentre ora, somigliano ai negozi di caramelle, o a lussuose profumerie!
Il farmaco, faceva parte delle spese straordinarie di una famiglia, ma oggi la capatina in farmacia, non solo è spesso inserita nelle commissioni giornaliere, ma per alcune donne, è proprio una parte integrante del proprio fabbisogno.
D'altra parte anche la pubblicità ha avuto il suo ruolo, perché quando ero piccolo e vedevo la pubblicità di una nota soluzione per stomaci bucati, dal nome simile a un detersivo, non mi veniva certo l'acquolina, e le facce dei miei genitori, sembravano tradire il pensiero: speriamo di non averne bisogno! Oggi infatti i furbastri farmaceutici, hanno assoldato pensatori e squali del mercato, per trasformare la sfiga in un opportunità, quindi, la cellulite è diventata "una malattia" che te la puoi beccare, ma se ti impiastri di surrogati della caffeina forse fino a novant'anni ,ti passa, oppure puoi avere una schiena di merda con le vertebre fragili come canestrelli, ma se ti tappezzi di cerotti, da conservare in frigo con le verze, sarai talmente freddo da non sentire più nulla.
E qui, apro e chiudo la parentesi, ecco la breccia di Porta Pia del nostro cervello di consumatori, il farmaco è diventato di così gran consumo, non tanto per la sua efficacia, quanto per la sua capacità di zittire i segnali di malessere! Una museruola chimica al dolore cagnotto, un silenziatore dell'allarme, una maschera di ottimismo e salute da indossare ogni otto ore!
Per adattarsi alle abitudini alimentari moderne, per molti farmaci non è più necessario lo stomaco pieno, basta scioglierli sotto la lingua, dove una volta si pungevano i drogati più esperti e il gioco è fatto!
Per scalzare i supermercati, invece, hanno pensato di "integrare" tutti i componenti di cui siamo fatti. Se il super vende l'acqua che elimina l'acqua( notare che saremo costituiti di acqua all'ottanta per cento)la farmacia, ti vende gli integratori che eliminano il servizio di piatti! Conosco amiche che nelle credenze hanno il pentolino della ceretta e mensole intere di integratori in barattoli da chilo al posto delle farine.
Ma la farma mimetica generando business, ha anche dato lavoro ad una serie di nuovi tuttologi.
Quando ero piccolo, mia madre in barba a tutti i pedofili della zona, mi mollava da solo nella sala attesa del dottor Diacomanoli, che fumava come un turco, a tenerle il posto...tra vecchiette catarrose e signore dall'intestino pigro, e siccome eravamo a Genova, si stava seduti scomodi su sedie di fòrmica. Chi è l'ultimo? si chiedeva invece di prendere il numero come al museo, e poi si aspettava. Ma se malauguratamente nel silenzio tombale dell'attesa, si vedeva entrare un signore stazzonato con la valigetta, si scatenava il panico, era il Rappresentante di medicine! Questo significava, che l'attesa si sarebbe protratta di almeno un ora...perché lui che tu avessi un brufolo o una setticemia..ti passava avanti! Oggi si chiama Informatore scientifico, ma siamo certi che siano scienziati? Non è che magari questi di scientifico hanno solo lo scopone?
In ogni modo, alcuni di questi lavorano a percentuali, quindi vi lascio immaginare i mastruzzi che faranno per piazzare i loro prodotti.
- Su dottore, mi prenda almeno il vermicolin, lo so che non fa un cacchio ma lo dia ai nuovi pazienti, che tengo famiglia
- Ma guardi che i farmaci mi appaiono a computer- dice il medico
- Eh ho capito, ma se guarda sempre la prima riga...come faccio? Noi siamo sedicesimi nell'hit parade.
- Ma contiene sminchiaprazolo?- chiede il medico
- si ma è nocivo solo per i bambini, agli anziani manco se ne accorgono. Lo sa che se lo prende ci esce una vacanza...ehmmm scusi un congresso a pozzuoli?
- No, guardi sono contrario, a queste lusinghe soprattutto perché come Capri non ce n'è! ehhhhhhhhhh!!!!!!!
Ma la morale non ci interessa, a noi interessa che la medicina sia gustosa come un abbacchio, profumata come un mazzo di rose, colorata come lady Gaga, ed di effetto immediato come la mia calvizie, soprattutto se siamo donne, perché le donne sono sempre pronte a considerarsi bisognose dell'ultimo ritrovato. Medico se ipocondriache, chirurgico se temerarie, naturale se cesse. Loro il vero bersaglio di questo mercato ingannevole e confezionato!
Improvvisamente, per loro le vagine, si trasformano in calderoni mefitici dalle quali i bambini per nascere vengono provvisti di placente a forma di tutine ignifughe, le bocche che amavamo limonare, in fogne a cielo aperto, i cessi nei quali dovevamo solo espellere rifiuti organici, in tazze da colazione, e i pavimenti diventano luoghi dove fare di tutto tranne che camminare. Ma la guerra ai batteri, non finisce li, c'è il gel da massaggio che diventa lubrificante anale, ma anche brillantante per stoviglie, detergente per le mani, collutorio, e sigillante per docce, o l'integratore per capelli, che ti fa crescere anche il clitoride per rapporti più attivi col vostro uomo che così non va più a trans.
Se non dormite prendete le goccine, se non cagate le mille erbe, se ce l'avete secca gli ovuli di pasqua, se le tette guardano in basso, le pomate al ghiaccio secco, come calciatori infortunati, ma mi chiedo, le donne che si incazzano perché la politica le tratta come oggetti, sono più felici di essere trattate dalle farmacie come bidoni di rifiuti tossici? Come tacchinelle del Ringraziamento? come ecoballe da smaltire? Ma vi siete mai accorte che le farmaciste le assumono brutte, e che quando vi fanno il conto, esse pensano: "Ma che cazzo le compra a fare tutte ste robe questa qua, cosa crede che io non ci abbia già provato? se avesse funzionato...avrei gia una casetta in via Olgettina, dalla quale fuggire tutta scossa per la mancanza di privacy!"
Se siete nate purghe le ali dell'assorbente vi dovrebbero portare dal parrucchiere, ma se invece siete nate belle come la dolce euchessina, datemi retta i soldi spendeteli per un libro in più!